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Napoli – La multinazionale svedese che fornisce tecnologie e servizi per le telecomunicazioni aveva annunciato a metà marzo l’avvio di una procedura di riduzione di personale per un massimo di 354 dipendenti. Per 204 di questi, impiegati in Ericsson Telecomunicazioni Spa e in Ericsson It Solutions & Services Spa, la lettera di licenziamento è diventata realtà, e tra le sedi colpite c’è anche quella di Napoli. Qui saranno in 30 a dover lasciare il lavoro.

«Questa difficile decisione – si legge in una nota diffusa dall’azienda – è stata presa a seguito di un periodo di tre mesi di negoziati con le organizzazioni sindacali e le autorità, che si è purtroppo concluso lo scorso 1 giugno senza il raggiungimento di un accordo. Tale decisione risponde alla necessità di incrementare l’efficienza e di adeguare le operazioni ai volumi di business per restare competitivi e garantire profittabilità. Ericsson conferma inoltre il proprio impegno in Italia, dove è presente dal 1918, oggi con più di 3.500 dipendenti».

Ma i dipendenti napoletani, insieme a quelli di Roma (100 licenziamenti), Genova (47) e anche Milano, Torino e Mestre dove i numeri sono più piccoli, non se ne staranno con le mani in mano. Infatti già è stato proclamato uno sciopero per venerdì 28 luglio.

Dura, nei confronti dell’azienda ma anche della «debolezza del Governo», la presa di posizione delle organizzazioni. Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni in un comunicato sindacale congiunto hanno chiesto «il ritiro dei licenziamenti e l’apertura di un tavolo di crisi che affronti la vertenza Ericsson e ponga le premesse affinché altre aziende non ripercorrano la stessa strada».