Puntata 10
Il caso Sangiuliano-Boccia (LEGGI QUI) entra sempre più nel vivo, nel racconto in esclusiva alla nostra testata della protagonista.
Boccia racconta perché, in questo anno, ha cambiato ben tre avvocati.
Il primo: l’avv. Liborio Di Nola (foro di Torre Annunziata).
Una scelta iniziale dettata da un rapporto di conoscenza pluriennale.
Ma, col tempo, Boccia avrebbe scoperto atteggiamenti poco chiari, rapporti troppo stretti con ambienti di Forza Italia e persino pressioni per compiere azioni che oggi rientrerebbero tra i fatti contestati dalla procura.
Quando decise di affiancargli un altro professionista, lui si sarebbe opposto violentemente: non solo rifiutandosi di consegnare i fascicoli, ma arrivando ad aggredirla fisicamente, scaraventandola dalle scale e colpendola con pugni e schiaffi.
Il secondo: l’avv. Gennaro Maresca.
Una collaborazione durata pochissimo: dopo pochi giorni, Boccia avrebbe scoperto che un suo assistito, Nello Aliberti, aveva rilasciato un’intervista falsa su di lei.
Da ricordare: il fratello di Nello, Pasquale Aliberti (sindaco di Scafati), ha come difensore proprio lo stesso avvocato di Gennaro Sangiuliano. Coincidenze?
Il terzo: l’avv. Francesco Di Deco.
Da oltre un anno è la sua guida legale. Boccia lo descrive come un professionista preparato e, soprattutto, una persona eccezionale: gentile, umana, sensibile, sempre al suo fianco anche nei momenti più bui.
E allora la domanda si impone:
Quanto pesa il legame tra potere politico, avvocati e stampa nelle vicende giudiziarie di Boccia?
È possibile che, anche dentro le aule di tribunale, abbiano provato a isolarla e a delegittimarla?
Una cosa è certa: oggi Boccia trova finalmente sostegno in un difensore che lei definisce il suo “angelo”.