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Puntata 2

Dopo lo scoppio mediatico del caso Sangiuliano-Boccia, aumentano le pressioni sull’ex Ministro per impedire la nomina di Maria Rosaria Boccia al suo dicastero. Ma come andarono davvero i fatti? A spiegarlo è la stessa ex collaboratrice del Ministro della Cultura nella seconda clip dell’intervista concessa al giornalista Carlo Tarallo di anteprima24: “Come è possibile – si chiede – che questo caso viene così attenzionato tanto da portare alle dimissioni del Ministro Sangiuliano? E’ possibile che un evento così di poco conto può essere così incisivo in una macchina governativa? Ci sono stati casi molto più importanti e pruriginosi per il sistema nazionale che il governo avrebbe dovuto mandare a casa molto prima dei 12 giorni dell’ex Ministro Sangiuliano. Mi riferisco alla Santanchè, Piantedosi, Del Mastro e Nordio. Ho saputo – prosegue – che ci sono state due riunioni tra l’ex Ministro e la Premier Giorgia Meloni. Poi sicuramente è avvenuto un largo chiacchiericcio tra Deputati e Senatori. Questo caso o scandalo come lo si voglia definire è stato montato. Ripeto: quello che è successo era talmente grave da portare alle dimissioni di un Ministro? Qualche mese fa è stato lo stesso Sangiuliano a dire che lui ha avuto grandi pressioni dalla politica e dalla stampa perché forse stava gestendo male tutto il tax credit”.

Dopo avere apprezzato le sue capacità organizzative, l’intenzione dell’ex Ministro della Cultura era quella di affidare alla Boccia un incarico ben preciso nel suo dicastero, ma la storia è andata in maniera diversa. “Bisogna – aggiunge – mettersi d’accordo: è stata Maria Rosaria Boccia oppure forse era la macchina governativa, la stampa o la gestione differente del tax credit che lo ha portato alle dimissioni? Io ero presentata come consigliere per i grandi eventi. Alla luce del sole. Non avevo alcun problema a documentare le mie giornate lavorative perché non stavo facendo nulla di male. Anzi, quando non documentavo la giornata era lo stesso Ministro che pretendeva che lo facessi. Ho rifiutato un incarico pagato. Sapevo benissimo che quel ruolo avrebbe portato ad altre relazioni permettendomi di fare esperienze diverse rispetto a quelle precedenti. Ad un certo punto questo l’incarico viene redatto. Poi cosa succede? Il decreto di nomina viene firmato dall’ex Ministro. In un primo momento è stata Arianna Meloni – sottolinea la Boccia – a contattare Sangiuliano facendo pressioni perché alcune deputate le avevano detto cose non vere sul mio conto. Dopo di che lui non ha preso in considerazione quello che gli era stato detto da Arianna Meloni ed è andato avanti. Agli inizi di agosto, invece, in una conversazione tra l’ex Ministro e la moglie è quest’ultima che pretende che la nomina non prosegue il suo percorso”.

ESCLUSIVA BOCCIA Puntata 1/ Come tutto ha avuto inizio