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Puntata 6

Il caso Sangiuliano-Boccia (LEGGI QUI) entra sempre più nel vivo, nel racconto in esclusiva alla nostra testata della protagonista.
 
Il punto cruciale: l’accusa di stalking.
Il giornalista incalza Boccia chiedendole se abbia mai seguito l’ex ministro, appostandosi sotto casa o tempestando di telefonate.
La risposta è netta: “Mai fatto nulla di tutto questo”.
La contestazione della Procura non si basa su pedinamenti o chiamate ossessive, ma su un insieme di messaggi e pubblicazioni social ritenute idonee a configurare il reato.
Un ribaltamento della percezione comune: il reato viene raccontato come inseguimenti e ossessioni, mentre qui il fulcro è l’attività online.
Ed è proprio la narrazione mediatica a determinare come il lettore percepisce l’ipotetico reato.
 
Domande inevitabili:
può essere considerato stalking ciò che nasce da frequentazioni reciproche#?
è corretto che un ministro, mesi dopo, presenti una denuncia, e solo quando la persona coinvolta, forse, non si piega al potere?
e soprattutto: se Sangiuliano non si fosse dimesso, ci sarebbe stata comunque una denuncia?
Boccia chiarisce di aver rilasciato pochissime interviste, contrariamente alla percezione costruita dai media. A parlare molto di più, paradossalmente, è stato lo stesso ex ministro, sempre però dietro testi scritti e mai in un vero confronto diretto.
E qui emerge un’altra questione:
perché i giornali hanno preferito scavare nel passato di Boccia, invece di chiedersi chi abbia davvero bloccato la sua nomina?
La risposta porta a un nome: Federica Corsini, seconda moglie di Sangiuliano.
Ma con quale titolo una persona senza alcun ruolo al ministero può bloccare una nomina?
perché la stampa si è accanita contro Boccia?
chi ha chiesto questo alla stampa?
e perché il governo non ha protetto il suo ministro, quando per Santanchè, Nordio e Piantedosi si è chiuso a riccio?
 
Una cosa è certa: mentre il governo ha difeso ministri in carica accusati di reati ben più gravi, nel caso Boccia si è scelta una linea diversa, sacrificando l’ex ministro “innamorato”.
Un disegno mediatico e politico che merita di essere compreso fino in fondo.