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Uno dei tanti pregi del trading online è stato, senza alcun dubbio, quello di aver concesso una vasta possibilità di scelta agli utenti del mondo finanziario, in modo che gli stessi possano attuare e rendere concreto un concetto cardine del mondo finanziario: la diversificazione. Grazie alla possibilità di operare in rete, infatti, alcuni asset sono saliti prepotentemente alla ribalta, diventando particolarmente ambiti dai risparmiatori.

 

Basti pensare, ad esempio, al grande successo riscosso dal Forex piuttosto che a quello delle criptovalute, quest’ultime accessibili solo tramite la grande rete telematica e diventate, col passare del tempo, anche uno strumento di pagamento: in alcuni store online di alcune grandi marche è possibile acquistare beni o servizi utilizzando come moneta di pagamento alcune delle più famose criptovalute.

 

Fondi comuni vs ETF: quali sono le differenze?

 

Tra gli asset che hanno visto aumentare vertiginosamente il proprio volume di scambi grazie alla grande rete telematica, una menzione particolare la meritano gli ETF, acronimo di Exchange Traded Funds. Essi, pur avendo già visto la luce nell’era “pre-internet”, devono la loro definitiva consacrazione alla rete telematica. E ad oggi risultano tra i più ambiti, in assoluto, nel mondo del trading online.

 

Gli ETF vengono spesso comparati ai “fondi comuni di investimento”, presenti nel mondo finanziario ormai da svariati decenni, che i risparmiatori italiani hanno potuto conoscere principalmente tramite lo sportello bancario. Rispetto a quest’ultimi, gli ETF sono un asset che replica passivamente l’andamento di un determinato indice, sia che esso sia azionario, obbligazionario o afferente al mondo delle materie prime.

 

La principale differenza con i fondi riguarda direttamente la sfera economica: se i fondi comuni implicano l’applicazione di commissioni di entrate, uscita e di gestione che rappresentano, non di rado, un elevato costo per il risparmiatore, gli ETF hanno oneri assai modesti o addirittura nulli. Una difformità non complicata da spiegare.

 

Nei fondi comuni di investimento, un elevato numero di soggetti attua un costante turnover dei titoli, col nobile intento di battere il benchmark (evento che frequentemente non si verifica), che si traduce in costi del personale per le SGR, mentre la passività dell’ETF, che replica fedelmente l’andamento di un determinato indice, non impone alcuna operatività. Un risparmio a tutto vantaggio dei trader, che possono acquistare a condizioni economiche particolarmente vantaggiose.

 

I “plus” di investire nel mondo degli ETF

 

Non è raro, a tal proposito, imbattersi in alcuni forum dedicati al mondo finanziario dove gli utenti si scambiano opinioni su come scegliere broker per investire in ETF. D’altro canto, la natura di questo strumento finanziario, a differenza dei già fondi comuni di investimento, ben si presta all’attività di trading online, che, come noto, richiede velocità di esecuzione delle operazioni e la possibilità di conoscere, in real time, la quotazione dei titoli.

 

Gli ETF, infatti, sono quotati come le azioni e si possono acquistare o vendere nel mercato di riferimento (per l’Italia, l’ETF PLUS della Borsa di Milano) ad un prezzo determinato dalla domanda e dall’offerta. Ed è questo il principale motivo per cui il prezzo di valore di un ETF può essere differente rispetto al suo valore patrimoniale netto.

 

Alcuni dati testimoniano, in maniera inequivocabile, quanto questo strumento finanziario sia diventato, col passare del tempo, estremamente gradito anche alla vasta platea dei risparmiatori e non solo a quella degli operatori professionali qualificati. Nell’ultimo quinquennio, ad esempio, i flussi di denaro destinati agli ETF sono quintuplicati. Ed il trend, anche nel pieno dell’emergenza sanitaria, è rimasto costantemente in crescita.

 

D’altro canto, in una situazione come quella vissuta negli scorsi mesi, con i cittadini costretti al lockdown, molti risparmiatori hanno potuto apprezzare compiutamente le grandi opportunità che il trading online è in grado di offrire. E gli ETF, in tal senso, sono risultati uno degli strumenti preferiti dai risparmiatori di tutto il mondo.