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Casavatore (Na) – Ha festeggiato offendendo e minacciando il candidato sindaco sconfitto, invitandolo addirittura ad “impiccarsi“. Polemiche e indignazione provocate dal video dei festeggiamenti andati in scena a Casavatore, comune a nord di Napoli, dopo la vittoria al ballottaggio di Luigi Maglione, nuovo sindaco dopo lo scioglimento dell’amministrazione guidata da Lorenza Orefice per infiltrazioni mafiose avvenuto nel gennaio del 2017. 

I circa 450 voti di scarto rifilati all’altro candidato sindaco, l’ex senatore del Pd Pasquale Sollo, hanno scatenato la gioia folle di Ferdinando Vozzella, eletto consigliere comunale con 199 voti attraverso “Impegno Comune per Casavatore”, una delle quattro liste in appoggio a Maglione. In una delle tante dirette Facebook girate nei pressi del comitato elettorale e per le strade del comune, si vede Vozzella rivolgere parole, rigorosamente in napoletano, decisamente inquietanti nei confronti di Sollo: “Te l’avevo promesso e ti ho fatto i buchi in testa. Adesso prendi la fune e impiccati”. Quest’ultima affermazione ha provocato risate e qualche rimprovero da parte delle persone presenti. Poco dopo la diretta termina con le parole del neo sindaco Maglione che promette di essere “il primo cittadino di tutti gli abitanti di Casavatore”. 

Tra i protagonisti dei festeggiamenti anche Mauro Ramaglia, che abbraccia Vozzella durante le offese a Sollo, e Nadia Sarnataro (che ha pubblicato sui social i video delle dirette). La coppia di coniugi è stata coinvolta nell’inchiesta sul voto di scambio mafioso che ha poi portato all’ultimo scioglimento dei comune di Casavatore nel 2017 per infiltrazioni della criminalità organizzata. Un bigliettino con il cognome “Ramaglia” venne ritrovato all’interno della giacca che indossava Ciro Cortese, esponente di spicco della Vanella Grassi ucciso in un agguato di camorra il 27 aprile del 2015 insieme ad un’altra persona (Aldo Pezone). Si trovava in un bar di Casavatore. All’interno della giacca gli investigatori trovarono il nome di Ramaglia su un bigliettino oltre alla cifra di 2mila euro. Ramaglia, già consigliere uscente, all’epoca era candidato al consiglio comunale con le elezioni in programma dopo poche settimane. Nelle informative dei carabinieri veniva descritto con un uomo che intratteneva “frequenti contatti con gli ambienti degli Amato-Pagano e dei Vanella Grassi”.