- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti
Dopo la conferenza stampa nella quale il sindaco di Pellezzano Francesco Morra si è seduto a fianco del Comitato Salute e Vita per denunciare quanto contenuto nella indagine Spes, i vertici dell’azienda hanno scritto una lettera al primo cittadino ricordandogli che sul sito www.fonderiepisano.it e sono presenti i dati certificati da organismi competenti così come richiestoci a suo tempo dalla Regione Campania – relativi alle emissioni delle Fonderie Pisano che escludono ogni riconducibilità del mercurio e delle diossine alla fabbrica impegnata nella lavorazione della ghisa di seconda fusione e, dunque, con il ferro quale materia primaria. 
“Tale precisazione si rende necessaria dopo avere appreso che proprio il mercurio e le diossine pare risultino gli elementi segnalati dalla “Studio Spes”- si legge nel testo della lettera- Va detto che i metalli preminenti nel nostro ciclo produttivo – da molti anni  ripetutamente e minuziosamente controllati (valori di emissione di polveri in rete atmosferica) –  sono noti e pubblici da sempre”.   La risposta dei Pisano arriva dopo che nella  conferenza stampa questa mattina il comitato aveva reso noto che seppure parzialmente l’indagine sulla popolazione residente in un raggio di 3 km dalle Fonderie aveva fatto rilevare diossina e mercurio di livelli superiori alla norma.
“Occorre ricordare che tra i cittadini che vivono o lavorano nel territorio di competenza del Comune di Pellezzano, rientra anche  il personale delle Fonderie e anche noi: tutti preoccupati dei dati che si traggono dalle scarne pagine del documento Spes che abbiamo ottenuto dalla Regione Campania- continua la lettera delle Fonderie- È, quindi, assolutamente necessario che le analisi e gli studi continuino e accertino tutte le fonti inquinanti nella Valle dell’Irno, affinchè siano controllate, verificando i dati di tutti i soggetti presenti sul territorio, con la stessa accuratezza con cui sono state condotte le analisi sul nostro sito produttivo”. 
 Insomma , per Guido Pisano che firma la lettera, presidente delle Fonderie, Presenza di quelle concentrazioni non è imputabile alle Fonderie ed anzi è momento dei fatti. “E’ il tempo di accertare con chiarezza la dinamica che ha provocato l’innalzamento dei livelli di concentrazione che tanto preoccupa e di evitare la strategia del sospetto. 
Andiamo avanti nell’accertare chi realmente inquina. È l’unica strada per tutelare la salute pubblica e i lavoratori”, conclude Pisano.