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di Gigi Caliulo

La prima considerazione è obbligata: avesse giocato così a ‘Marassi’ probabilmente la Salernitana avrebbe addirittura potuto centrare la salvezza diretta. Dovrà, invece, giocarsela nel doppio confronto col Frosinone con ritorno in terra ciociara.
Ma dal ‘Tombolato’ i granata di Marino tornano con una carica diversa. Quella vista in terra padovana è stata una Salernitana di lotta e di governo. Premianti le scelte di Marino che a sorpresa manda in panchina Verde, Soriano e Cerri. I granata passano su punizione, rischiano nulla per tutto il primo tempo e sfiorano il raddoppio con Tongya. Nella ripresa soffrono la confusionaria reazione dei padroni di casa e la chiudono ancora una volta con Simy prima dell’accademia finale con un occhio al Menti. Onore alla Juve Stabia, unica squadra a giocare una partita vera e a condannare la Samp. Poco o nulla di edificante da dire su Sassuolo e Reggiana che hanno macchiato l’ultima stagionale con due prestazioni balneari contro Frosinone e Brescia.
Sarà dunque proprio la squadra ciociara a contendere la permanenza in B ai granata. Ma la Salernitana vista a Cittadella è parsa quasi frustata dall’incubo incombente della retrocessione diretta ed ha lanciato segnali incoraggianti. Si giocherà sulla lunga distanza e, forse, per i granata la possibilità di dosare le forze in un doppio confronto potrà rappresentare un piccolo vantaggio. Il grosso bisognerà costruirselo in casa. Il pubblico, anche in terra venera unico ed inimitabile, rappresenterà sicuramente un’arma fondamentale nel match d’andata che la Salernitana dovrà cercare di far suo con ampio margine.
La vittoria del ‘Tombolato’ non cancella venti mesi di scempio sportivo ma restituisce adrenalina ed entusiasmo.
La Salernitana è ancora viva e non ha intenzione di mollare la presa.