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Si è svolto ieri mattina, lontano dai riflettori ma non dalle indiscrezioni, l’incontro in Regione tra il candidato presidente della coalizione progressista Roberto Fico e il governatore uscente Vincenzo De Luca. Un colloquio definito “cordiale” dai comunicati ufficiali, ma che in realtà – secondo quanto trapela – ha rappresentato un vero punto di svolta nella costruzione del campo largo in Campania.

A organizzare l’incontro sarebbe stato Piero De Luca, neo segretario regionale del Partito Democratico, da settimane impegnato in un lavoro di mediazione silenziosa tra due figure che, fino a ieri, sembravano destinate a restare su fronti opposti.

Uno dei principali ostacoli all’accordo era la questione del “codice etico” e delle liste pulite, su cui Fico – sostenuto dal Movimento 5 Stelle – aveva insistito sin dall’inizio della trattativa. Fonti vicine al governatore campano riferiscono che durante il faccia a faccia Fico avrebbe sciolto definitivamente la riserva, accettando un compromesso che consenta di garantire la “trasparenza dei candidati” senza imporre veti troppo rigidi sul fronte dem.

Un passaggio che, di fatto, apre la strada a un’intesa più ampia con l’area deluchiana, indispensabile per tenere in piedi la macchina elettorale del centrosinistra.

Il cambio di passo di Fico arriva in un momento delicato: i sondaggi interni, secondo diversi osservatori, indicano un recupero del centrodestra in diverse province campane. È per questo che il candidato del M5S avrebbe deciso di fare leva sulla rete territoriale costruita da De Luca in questi anni, una macchina amministrativa e politica che resta – piaccia o meno – la più capillare della regione.

Fico ha capito che per vincere deve dialogare, non contrapporsi”, spiega una fonte che ha seguito da vicino le trattative. “E De Luca, dal canto suo, sa che un’alleanza con Fico gli consente di mantenere un ruolo politico di peso anche nel dopo-elezioni”.

L’incontro in Regione segue quello con Gaetano Manfredi e Clemente Mastella, tenutosi domenica. Anche in quel caso, Fico avrebbe converto sulle richieste del sindaco di Benevento, che – dopo qualche tentennamento – sarebbe pronto a ufficializzare una sua lista all’interno del campo progressista. Un segnale che conferma come il progetto stia prendendo forma, con un equilibrio sempre più centrato sull’inclusione e sul pragmatismo, piuttosto che sulle rigidità ideologiche.

Dietro la foto di rito e le parole misurate del comunicato stampa, c’è molto di più. Secondo quanto filtra da ambienti della Regione, l’incontro sarebbe durato oltre un’ora e mezza, con momenti di confronto serrato ma anche con toni distesi. Fico avrebbe insistito sulla necessità di “voltare pagina mantenendo il meglio di quanto fatto”, mentre De Luca – con la consueta ironia – avrebbe ribattuto che “la discontinuità non può significare cancellare l’esperienza di chi ha retto la baracca per dieci anni”.

Alla fine, la sensazione condivisa è che l’accordo politico sia cosa fatta. Le linee del patto sono già state tracciate: campo progressista unito, rispetto reciproco dei ruoli e impegno comune a fermare l’avanzata della destra. Una tregua fragile, certo. Ma, almeno per ora, funzionale.