di Gigi Caliulo
Il peso delle aspettative, il fardello dei riflettori puntati addosso. L’entusiasmo del momento finalmente positivo. La voglia di dare un altro strappo alla classifica.
Con queste premesse – e che premesse – la Salernitana si avvicina all’inedito – ed insolito – derby in casa del Giugliano. I granata giocheranno per la prima volta in campionato al De Cristofaro con il crisma di chi sa di non potersi nascondere.
Prima a punteggio pieno dopo il successo nel recupero con l’Atalanta Under 23, la squadra di Raffaele si appresta ad affrontare uno scoglio non facile da superare, soprattutto perché ormai i veli che ne occultavano parzialmente il potenziale sembrerebbero essere caduti dopo i successi contro Sorrento ed Orobici.
Mercoledì sera la Salernitana ha mostrato le unghie e i muscoli, ha vinto con carattere ed autorevolezza contro un avversario tecnico, organizzato e fastidioso. I numeri difficilmente mentono ed i granata hanno ottenuto il massimo da due impegni dove le concorrenti principali e le potenziali outsider (il Catania a Cosenza, il sorprendente Casarano a Caravaggio) hanno steccato.
Il lavoro del tecnico ex Cerignola sta sortendo i frutti auspicati: la Salernitana delle ultime due giornate ha mostrato maggiore determinazione, la giusta attenzione in difesa – dove ancora c’è molto da registrare, però – e soprattutto la capacità di dimostrarsi letale nel momento decisivo del match.
Ecco perché la sfida-mistero contro i giuglianesi assume connotati importanti: molto dipenderà anche dall’atteggiamento dei padroni di casa. Con che tipo di approccio il Giugliano scenderà in campo? La Salernitana sceglierà la linea dell’aggressione immediata o punterà sull’attesa. Molto dipenderà anche dalle scelte di Raffaele, chiamato ad operare un inevitabile turnover per non sovraccaricare i suoi, chiamati a un piccolo straordinario fatto di cinque partite in dieci giorni.
Dopo la sfida del De Cristofaro ci sarà spazio per un altro turno infrasettimanale, forse quello più carico di significato per buona parte del gruppo: all’Arechi arriverà il Cerignola, ex squadra proprio di Raffaele e di Capomaggio, Tascone ed Achik, prima della trasferta-trappola di Casarano.
Il tecnico granata è stato chiaro: ogni partita sarà una finale per la sua Salernitana, ogni match avrà il sapore e il peso specifico dell’ultimo chilometro.
Nel giorno di San Matteo la squadra granata proverà a confermare la tradizione vincente legata ai match giocati in prossimità della festa del santo Patrono.
Vincere aiuta a vincere, dice il saggio. E la Salernitana non vuole essere da meno.