- Pubblicità -
Tempo di lettura: 4 minuti

Napoli – “Il verso della scimmia, non la farebbero mai in mia presenza”. Questo il virgolettato della lunga intervista concessa da Kalidou Koulibaly che compare sulla prima pagina dell’Equipe. Il difensore del Napoli è tornato a parlare di razzismo in un’intervista rilasciata al magazine francese. Un problema che esiste in Italia ma non a Napoli, come spiega il difensore senegalese: “Vivo in una città straordinaria, dove tutti si amano. E poi la bellezza di questi luoghi è qualcosa di incredibile. Dimostrando a certa gente che siamo fra i migliori possiamo combattere il razzismo. E se riuscissi a vincere un trofeo, in Italia o in Europa, questa lotta avrebbe ancora più risonanza”.

Vincere con la maglia del Napoli: “Cerco di concentrarmi sugli allenamenti e le partite. Ma è mio dovere fare anche la mia parte per dimostrare che anche un calciatore di colore può trovare posto fra i migliori nel calcio italiano. In questo modo si potrebbero aprire delle porte anche a chi nutre dei dubbi sulla serie A e non vorrebbe venire a giocare qui”.

Ululati negli stadi: “Contro la Lazio, alla mia seconda stagione. Potrebbero essercene stati alcuni prima, ma non mi importava. Durante questa partita. Gli ululati sono stati molto intensi. Mi fece davvero male. Lo staff era imbarazzato, l’allenatore (Maurizio Sarri) mi disse di interrompere la partita se avessero continuato. In realtà mi vergognavo, sentivo persino che non ero al mio posto, che non facevo parte di questo mondo. Poi con il senno di poi capii che avrebbero dovuto vergognarsi loro. Non avrebbero mai fatto quegli ululati se fossero stati davanti a me. Negli altri Paesi questa gente viene bandita a vita. Come in Inghilterra.”

Discriminazione territoriale: “Non è solo il razzismo contro il colore della pelle che oggi c’è nel calcio, c’è anche quello contro le città. Quando attaccano il mio capitano, Lorenzo Insigne, perché è napoletano, mi fanno arrabbiare come quando offendono i calciatori di colore. Alla stesso modo. Mi fa male al cuore. Napoli non lo merita, ha un popolo eccezionale, una città che vive d’amore. Ospita un club molto importante in Italia, un club che lo rappresenta a livello internazionale, la gente dovrebbe rispettarlo. Qui in Francia, è diverso, ma in Italia vi è anche una discriminazione nei confronti del Sud da parte del Nord, mentre se accettassero di unirsi, sarebbe bello.”

Inter-Napoli: “Ero arrabbiato per una cosa di gioco. Non avrei dovuto reagire ma quei cori furono la goccia che fece traboccare il vaso. L’arbitro mi disse che non aveva sentito i buu. Poteva fare qualcosa, ma non l’ha fatto: è stata una sua scelta. All’intervallo, ho chiesto a Faouzi Ghoulam se anche lui aveva sentito buu nei miei confronti. Se vuoi, ci fermiamo, non devi forzarti a giocare mi disse. Avevo bisogno di aiuto e poteva venire da qualcuno che non l’aveva fatto in quel momento, e mi dispiace. Comunque siamo sulla strada giusta, anche la Lega Serie A si è mossa. Io spero che queste iniziative funzionino, mi do da fare fuori del campo. Dobbiamo dimostrare che anche in Italia può giocare un calciatore nero di alto livello. Dobbiamo aprire le porte a chi ha dubbi sul campionato italiano. Voglio dimostrare che Napoli è una città dove tutti si amano. La bellezza di Napoli è qualcosa che non si può spiegare in un’ora. Questi incidenti razzisti avvennero mentre Matteo Salvini, a capo di un partito di estrema destra, era al potere per più di un anno. Non voglio fare politica, non è il mio campo. Voglio solo combattere la discriminazione nella vita di tutti i giorni e nel calcio. È uno sport davvero seguito. Ciò che accadrà avrà ripercussioni nella vita di tutti i giorni.”

La lettera degli ultras Lukaku: “I tifosi napoletani non avrebbero mai potuto scrivere una lettera come quella mandata a Lukaku, perché c’è tanto amore. Come possono dire che i buu non sono atti di razzismo? È ovvio che veniamo discriminati per il colore della nostra pelle. Vorrei vedere queste persone passare quello che passiamo noi, fa davvero male”.

Ancelotti: “Ancelotti è una persona molto importante. Mi ha insegnato molto e mi aiuta ogni giorno a progredire. È una persona molto saggia, che pensa prima di parlare. Vorrei avere la sua saggezza, a volte mi lascio trasportare. Con lui parliamo di calcio ma anche della vita di tutti i giorni”.