La storia è da brividi. Quelli che ancora oggi percorrono la pelle di Anna Maria, una donna salernitana che ha vissuto momenti di assoluto terrore in autostrada ma ha trovato sulla sua strada un angelo custode di nome Donato, vigile del fuoco vestito da supereroe:
“Mi chiamo Anna Maria Perletta, sono nata a Roma nel 1951 e vivo a San Valentino Torio, in provincia di Salerno. Quella che sto per raccontare è una giornata che non dimenticherò mai: il 19 maggio 2025, la vigilia del mio compleanno, ho vissuto un’esperienza drammatica, ma anche profondamente umana, che mi ha riempito il cuore di forti emozioni e di una grande riconoscenza per un uomo che ricorderò sempre come il mio angelo custode, il Vigile del Fuoco DONATO CERVINO di Sicignano degli Alburni.
Erano circa le 17:00 quando, percorrendo l’autostrada A3 in direzione Salerno insieme a mio marito Carotenuto Dottor Francesco, la nostra Panda si è improvvisamente spenta. Un fumo nerissimo ha iniziato a uscire dal tubo di scappamento, accompagnato da un forte odore di bruciato. Presa dalla paura, ho accostato quanto più possibile verso il guard rail e ho detto a mio marito di scendere subito: temevo un principio d’incendio.
Appena fuori dall’auto, ho aperto lo sportello posteriore per prendere la mia borsa, quando ho visto avvicinarsi una piccola Panda dei Vigili del Fuoco. A bordo, un solo vigile che si è fermato a debita distanza, ha azionato il lampeggiante e le 4 frecce. Era fuori servizio, rientrava da un intervento, ma non ha esitato un attimo a offrirci il suo supporto.
Ci ha aiutati ad accostare meglio l’auto e ci ha invitato a metterci in sicurezza. Ha avvisato la polizia stradale e richiesto un carro attrezzi. Pochi istanti dopo, mentre tornavo brevemente indietro verso la mia auto per effettuare una chiamata all’assicurazione, il destino ha colpito con violenza. Un fragore assordante. Mi sono trovata schiacciata dalla nostra Panda contro il guard rail. Una macchina impazzita, a velocità folle, aveva travolto la Panda del vigile e poi la mia. Una scena surreale: la vettura si era fermata solo diversi metri più avanti, distrutta.
In quei secondi confusi, tra il dolore e il terrore, ho visto il vigile che si è accorto che ero
incastrata e, con l’aiuto di alcuni automobilisti, ha cercato di liberarmi con tutte le sue forze
nonostante il pericolo, poi si precipitava a rimuovere dei grossi detriti dalla carreggiata per
permettere al traffico di defluire. È intervenuto con prontezza e umanità; ha perfino ritrovato per me gli occhiali da vista, anche se purtroppo rotti.
All’arrivo dell’ambulanza, mi è stato riscontrato un taglio al piede, un ematoma alla mano,
dolori al torace e una protuberanza sulla fronte. In ospedale, mentre mi sottoponevano agli
esami, non riuscivo a smettere di pensare a quell’uomo. Al posto della sua macchina distrutta, ci sarebbe potuta essere la mia. È grazie alla sua presenza, al suo intuito e al suo coraggio se oggi posso raccontare questa storia.
A lui va la mia eterna gratitudine. Non dimenticherò mai il suo gesto, né la sua umanità”.
Anna Maria Perletta
San Valentino Torio (SA)