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“Recentemente sui vari canali di informazione si sono evidenziate notizie in merito alle quali l’Italia risulta al primo posto tra i paesi europei in fatto di aumento delle aree di forestazione. In un periodo dove è più che mai marcato un rigurgito ambientalista, io mi sento di andare controcorrente”. Comincia così la missiva di Michele Latella, responsabile nazionale al dipartimento politiche agricole e forestali di Realtà Popolare.

“È con cognizione di causa che voglio fare un appello ma non al governo dal quale è inutile pretendere qualsiasi tipo di risposta. Faccio questa richiesta di sensibilizzazione al popolo proprio perché sono consapevole che una buona parte di persone non riesce ad avere un opinione obbiettiva, sulla questione, per la mancanza di conoscenze sulla cultura agro faunistica . Mi permetto di farlo in nome del volto agroalimentare e forestale di “Realtà Popolare” essendone il responsabile del dipartimento nazionale. Chiedo quindi a tutti di riflettere sulle assurdità che negli ultimi tempi cercano di spingere l’Italia (e il suo popolo, dunque tutti noi) verso una sensibilità (ecologica ed economica) illogica e irresponsabile. L’Italia si esalta nel veder superare il record di forestazione e sembra non accorgersi che sta perdendo superficie coltivabile. Nelle zone montane e nell’entroterra la forestazione va ormai a braccetto con lo spopolamento o addirittura lo svuotarsi dei paesi montani, che vedono chiudere le scuole perché non arrivano a formare classi con numeri sufficienti di alunni. La forza di queste piccole comunità è la “SAU” (superficie agricola utilizzata) che la forestazione sta scacciando da questi luoghi. Erroneamente lo si vede come un recupero o un ripristino di una natura che in realtà non è mai appartenuta alla nostra penisola, ma ad altre nazioni che fino a poco tempo fa erano i polmoni del pianeta e ora vengono deforestati per creare distese coltivabili. Di conseguenza non stiamo né recuperando e né salvando nulla, ma al contrario stiamo perdendo l’unica materia prima del nostro Paese : la SAU. Voglio anche chiedere al popolo di non guardare alle regole eccessive della globalizzazione perché questa ha dimostrato di non poter sopperire o sostituire le mancanze e le esigenze di un paese con quelle di altri, sovvertendone equilibri ed economie”.