Laviano (Sa)- Ordinanza di sequestro preventivo di conti correnti e immobili annullata e caso rinviato a nuovo giudizio dinanzi al Tribunale di Matera. È quanto disposto nella sentenza dei giudici della Corte di Cassazione, i magistrati Andrea Pellegrino, Marco Maria Alma, Maria Daniela Borsellino, Sandra Recchione e Alessandro Leopizzi con sentenza n.1260/2025 circa il ricorso presentato dalla società Efficient Building Spa, da Frieri Giuseppe quale procuratore speciale della società cooperativa Polis Mathera, e da Berto Omar quale tecnico asseveratore dei lavori di qualificazione energetica, accusati insieme ad altri indagati, a vario titolo, di concorso per truffa aggravata nei confronti dello Stato avente ad oggetto i lavori di riqualificazione energetica con il Superbonus 110% nel villaggio antistress del comune di Laviano, circa l’ordinanza del Gip del tribunale di Matera che nell’aprire del 2025 aveva confermato e disposto il sequestro preventivo di immobili e conti correnti degli indagati per il valore di circa 40milioni di euro nei confronti nei confronti di due società, la Effcient Building e la Cooperativa Polis Mathera e di otto persone fisiche imputate tra cui l’ex sindaco di Laviano e responsabile dell’area tecnica all’edilizia privata e pubblica della cittadina dell’Alta Valle del Sele, Oscar Imbriaco.
Indagati finiti a processo dinanzi al tribunale di Matera nell’ambito della maxi inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica di Salerno che aveva visto nel 2023 ben 13 soggetti, tra persone fisiche e società, accusati di truffa ai danni dello Stato sulle agevolazioni fiscali dei crediti d’imposta del superbonus 110% per i lavori di efficientamento energetico e riqualificazione del villaggio antistress sito nel comune di Laviano. Una vicenda giudiziaria, scaturita da un’indagine avviata nel 2023 quando gli uomini della Guardia di Finanza di Salerno scoprirono che la società appaltatrice e general contractor Efficient Building Spa e la società committente dei lavori Polis Mathera Società Cooperativa avevano simulato l’esecuzione di lavori mai avvenuti e mai terminati su immobili privati, finalizzati alla riqualificazione energetica e antisismica del villaggio antistress di proprietà del Comune di Laviano, per ottenere i crediti d’imposta rientrati nel fondo del Superbonus 110% per un importo di circa 40milioni di euro.
Una vera e propria truffa ai danni dello Stato quella ipotizzata dalle Fiamme Gialle, dalla Procura di Salerno e poi da quella di Matera, il cui Gip lucano ha disposto il rinvio a giudizio degli otto indagati. Un sistema fraudolento, secondo i giudici , basato sulla dichiarazione di falsi crediti d’imposta in capo alla società committente e poi ceduti mediante sconto in fattura alla società appaltatrice per lavori mai eseguiti sulle 300 unità abitative prefabbricate e la cui esecuzione dei lavori avrebbe interessato solo 13 unità abitative, pur essendo stata asseverata l’esecuzione dei lavori per quasi 39milioni di euro. Truffa quindi, che avrebbe visto gli imputati mettere in atto gli affidamenti di lavori fittiziamente con artifizi e raggiri finalizzati ad ottenere, attraverso documentazione contabile, tecnica e progettuale falsa e indicando immobili comunali inesistenti, il conseguimento fraudolento di circa 40milioni di euro di bonus fiscale da parte dello Stato. Valore della truffa per il quale il Gip aveva disposto un’ordinanza di sequestro preventivo di immobili e conti correnti nei confronti degli imputati e per i quali la Cassazione che ha dato ragione ai legali dei tre ricorrenti, ha annullato l’ordinanza di sequestro e ha inviato gli atti ad una nuova valutazione da parte dei magistrati di Matera, facendo così ben sperare gli imputati che nei prossimi mesi dovranno affrontare il processo penale che vedrà comparire dinanzi ai giudici gli imputati e tra questi anche l’allora sindaco di Laviano, Oscar Imbriaco, tutti accusati, a vario titolo, di truffa aggravata ai danni dello Stato.