- Pubblicità -
Tempo di lettura: 3 minuti

Valva (Sa)- È stata inaugurata ieri mattina, a Valva, nel Largo Moncada, la pietra di roccia antica collocata con una targa in memoria dei militari, vittime innocenti delle mafie, caduti in servizio a Salerno, negli anni ’80.
L’evento, è stato organizzato dall’associazione turistica valvese, presieduta da Grazia Toriello, e dal Comune di Valva, alla presenza del sindaco, Giuseppe Vuocolo, e dell’amministrazione comunale, in collaborazione con la Polizia di Stato e l’Arma dei Carabinieri.

La cerimonia, è iniziata nella prestigiosa location della Villa D’Ayala-Valva, con un convegno sulla legalità dal titolo “Ratio Juris”, alla presenza di docenti e studenti dell’Istituto Comprensivo “Giovanni Pascoli” delle sedi di Colliano, Valva e Laviano, e degli studenti dell’Istituto musicale Perito Levi di Eboli.

All’incontro hanno partecipato oltre al sindaco di Valva, Giuseppe Vuocolo, la vedova del poliziotto Mario De Marco, Maria Antonietta Iuliano, il capitano dei carabinieri della compagnia di Eboli, Emanuele Tanzilli, il sostituto commissario del Commissariato della Polizia di Stato di Battipaglia, Rufino Tortora, il referente di Libera contro le Mafie del presidio di Battipaglia, Adolfo Ricci, l’ex sindaco di Contursi Terme e poliziotto, Giacomo Rosa, e i sindaci dei comuni di Laviano, Oscar Imbriaco, e di Colliano, Adriano Goffredo.

“I giorni che mi separano da quella tragedia- ha raccontato la vedova Iuliano, moglie dell’agente di Polizia, Mario De Marco, deceduto durante un attentato terroristico delle Brigate Rosse a Salerno datato 1982- rappresentano il cammino di dolore e ricordo per tenere viva la memoria dei nostri cari”.

Parole di dolore che si fanno memoria per le giovani generazioni, quella della vedova De Marco, e a cui si sono aggiunte le testimonianze della vedova del carabiniere Fortunato Arena e dello zio del militare dell’esercito, Antonio Palumbo, che hanno sottolineato proprio il peso della memoria.

Ed è in ricordo delle vittime, i poliziotti Mario De Marco e Antonio Bandiera e del militare dell’esercito italiano, Antonio Palumbo, morti in servizio nel 1982 a Salerno, in seguito ad un assalto dei terroristi delle Brigate Rosse a due autocarri dell’esercito italiano contenenti armi; e in ricordo dei carabinieri Fortunato Arena e Claudio Pezzuto, uccisi durante una sparatoria, in un agguato di camorra a Pontecagnano Faiano, avvenuto nel 1992. 

Dopo il convegno che ha visto le testimonianze dei parenti dei militari uccisi nelle stragi di camorra, è stata scoperta la targa e deposta una corona di alloro.
“Non esistono isole felici– ha spiegato la presidente dell’associazione turistica valvese, Grazia Toriello.I giovani non devono sottovalutare quanto che avviene sui territori. La pietra posta nel giardino rappresenta il peso che le famiglie dei militari portano addosso ancora oggi”.
Un peso che al dolore, unisce l’importanza della testimonianza del valore della Legalità.