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Nello scenario attuale di grave crisi dei mercati finanziari, sono sempre di più le piccole e medie imprese che si trovano in difficoltà nell’accedere al credito attraverso i canali tradizionali. 

Finanziare i propri progetti e iniziative diventa sempre più arduo per quegli imprenditori che non hanno le garanzie necessarie richieste dagli istituti di credito. Questo porta all’impossibilità di garantire sviluppo e crescita costante alla propria azienda.

E’ in questo contesto che ha preso piede il fenomeno del crowdfunding, lo strumento di finanza alternativa che sta crescendo a una velocità vertiginosa. I dati parlano chiaro: nel 2017 il volume globale del crowdfunding si aggirava intorno ai 418 miliardi di dollari, mentre il 2020 si chiude con un mercato di 708 miliardi.

All’interno del grande fenomeno del crowdfunding emergono due aree ben distinte: l’equity crowdfunding e il lending crowdfunding. Sebbene si occupino entrambe di progetti da finanziare, questi due modelli di crowdinvesting hanno modalità ben diverse di raccolta capitali.

La differenza principale tra le due tipologie riguarda, fondamentalmente, la modalità di investimento. Mentre con l’equity crowdfunding si ricevono quote della società in cambio del denaro investito, con il lending crowdfunding si effettua un vero e proprio prestito all’azienda, che verrà restituito maggiorato dagli interessi.

Chi non è molto pratico del settore potrebbe fare confusione tra equity e lending. Concrete Investing, piattaforma leader del crowdfunding immobiliare in Italia, viene in nostro soccorso illustrando dettagliatamente la differenza tra i due settori in questa guida completa ed esaustiva: lending crowdfunding.

La crescita del lending crowdfunding, in particolare, si sta diffondendo in tutto il mondo e soprattutto in Cina, potenza economica e industriale che da sola detiene l’86% del volume di affari globale. Con grande distacco seguono gli USA con il 10,3% e il Regno Unito con poco meno del 2% del mercato mondiale.

Gli altri paesi seguono con percentuali ancora minori e con il piazzamento dell’Italia al 17° posto con lo 0,06% tradotto in 460 milioni di euro investiti.

Sebbene nel nostro Paese il volume di affari sia notevole, quello che ancora manca è un’attitudine che indirizzi maggiormente gli investimenti finanziari verso il mondo digitale.

Aumentando la possibilità di investimento fino a raggiungere i livelli inglesi, e integrandola con una maggior cultura verso la finanza alternativa (già presente nei paesi dell’Est Europa), l’Italia si potrebbe assicurare una crescita incredibile scalando rapidamente la classifica europea.

Le possibilità che derivano dal fenomeno lending crowdfunding e, più in generale, dalle fonti di finanza alternativa e digitale sono quindi veramente promettenti e rappresentano un segnale di forte cambiamento nella sfera dei mercati finanziari moderni.