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La scelta di Vincenzo De Luca di andare verso il lockdown in Campania ha come pilastro la necessità di garantire i mezzi di sostentamento a quelle categorie produttive che dovranno chiudere i battenti.

Ci vogliono soldi, per evitare tumulti: “Nel momento in cui si prendono decisioni drastiche”, dice De Luca, “è inevitabile che ci sia una ricaduta pesante sui settori del commercio e della ristorazione. Facciamo un piano di misure socioeconomiche per aiutare le categorie più colpite, utilizzando i miliardi che ci vengono messi a disposizione dell’Europa. La Campania ha già approvato un piano di 1,7 miliardi in occasione della prima ondata, chiedo formalmente al governo che si apra in sede di Conferenza Stato-Regioni una discussione rapida. Evitiamo di perdere tempo sul resto”, sottolinea il presidente della Campania, “ormai il problema è questo. Dobbiamo decidere sulla Cig immediata e sulla riduzione del 50% dei fitti, sulla sospensione della tassazione di contributi e Iva, sulla sospensione dei pagamenti delle utenze e così via”.

Siamo al punto chiave, al bivio tra una chiusura preventiva accompagnata dallo stanziamento di ingenti risorse di sostegno che potrebbe certamente contribuire a combattere il dilagare dell’epidemia e un inasprimento delle tensioni sociali che porterebbe a importanti problemi di ordine pubblico. Nelle prossime ore sapremo quale strada prenderà la nostra Regione.