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Napoli – “La rivolta dei camici bianchi del Cardarelli, effetto dell’ennesima notte di caos al Pronto soccorso, è figlia di un’oggettiva disorganizzazione interna, oltre che di una programmazione da anni assente nel sistema dell’emergenza-urgenza in Campania, che abbiamo denunciato in tutti questi anni con ogni strumento a nostra disposizione. Alle croniche criticità che si registrano puntualmente in particolari periodi dell’anno, come l’ultima improvvisa ondata di calore, si sommano gravissime inefficienze interne nella gestione del percorso assistenziale del Dea. Criticità messe in evidenza in una lunga relazione inviata un anno fa all’allora direttore generale Verdoliva, accompagnata da una serie di proposte e soluzioni. Intanto, la congestione che si registra puntuale al Pronto soccorso e all’Obi ha finito per generare un autentico paradosso. Di fronte, infatti, al superamento del limite di barelle previsto, il medico di Pronto soccorso non può accettare ricoveri sulla base di disposizioni imposte da un bed manager. Nella sostanza, conterebbe più la supervisione organizzativa che la valutazione clinica. Accade allora che un paziente intossicato da monossido di carbonio venga trasferito in camera iperbarica senza cartella clinica a causa del rifiuto dell’accettazione a ricoverarlo. Così come è accaduto che il bed manager ha rifiutato il ricovero a un paziente con una frattura vertebrale”. E’ quanto denuncia la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Valeria Ciarambino, che sulla questione ha presentato un’interrogazione al governatore De Luca nella quale chiede “quali azioni correttive si intende per migliorare la gestione dei percorsi interni al Dea del Cardarelli”.

“Siamo di fronte al rischio imminente di un vero e proprio collasso delle attività di emergenza urgenza – prosegue Ciarambinotenuto conto del pronosticabile picco di malori associato all’ondata di caldo e tenuto conto che le Universiadi faranno registrare un incremento notevole di turisti. E’ necessario, quanto prima, destinare risorse aggiuntive al Cardarelli e adottare fin da subito le azioni indicate dal documento elaborato dall’ultimo tavolo di lavoro istituito Ministero per la Salute”