“Da mesi migliaia di persone – circa 27mila tra Salerno e Napoli Nord – si preparano con sacrifici enormi per il Concorso Unico Regionale per Operatore Socio Sanitario. Hanno speso soldi, rinunciato a tempo prezioso con le famiglie e al lavoro, con la speranza di un futuro più stabile. A cinque giorni dalle prove, l’ASL Salerno comunica il rinvio a data da destinarsi per ‘criticità tecniche e organizzative: un insulto inaccettabile“.
La consigliera indipendente Marì Muscarà interviene con forza: “Qui non si tratta di semplici “criticità”, perché le commissioni erano già nominate, i partecipanti divisi in gruppi e le sedi fissate. Che cosa è accaduto improvvisamente al PalaPartenope e al PalaVesuvio? Questa “coincidenza” sa di vecchia politica e di scambi di voti sulla pelle di chi chiede solo lavoro e dignità”.
Muscarà denuncia un sistema che umilia chi studia e lavora onestamente: “C’è chi a 50 o 56 anni, dopo una vita di sacrifici, si rimette a studiare per dare sicurezza alla propria famiglia, e poi viene tradito da un potere che muove le leve dei concorsi come pedine. Dentro gli uffici – è il sospetto che corre – basta un comando politico per risultare idonei e magari diventare dirigenti. Ma i concorsi pubblici devono essere la garanzia di tutti, non solo per OSS e bidelli quando fa comodo”.
La consigliera chiede chiarezza immediata: “La Regione e l’ASL Salerno spieghino pubblicamente quali sarebbero queste criticità e fissino subito le nuove date. La sanità campana non può essere terreno di scambi elettorali né di giochi di potere. Restituite ai cittadini la trasparenza e il rispetto che meritano”.