Maurizio De Giovanni sul trionfo degli azzurri: “Ha vinto il gruppo, bel messaggio”

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“E’ stata la vittoria di un gruppo in cui c’è molto di metaforico. E’ un gruppo senza stelle che si coagula attorno ad un allenatore, quindi l’uomo simbolo che non è in campo, ma fuori, che da delle indicazioni e loro si sacrificano. Credo sia stato bellissimo che ieri la prima medaglia la abbia presa un giocatore infortunato (Spinazzola, ndr), saltellando su un solo piede con le stampelle, eppure i compagni lo hanno mandato davanti a tutti. Questo concetto del gruppo che ce la fa insieme, cooperando, e che non dimentica chi è rimasto indietro mi piace molto. Credo possa essere un bell’insegnamento”. Lo ha detto lo scrittore Maurizio de Giovanni, del quale è arrivato in libreria ‘Una Sirena a Settembre’ (Einaudi), il terzo libro dedicato all’assistente sociale Mina Settembre, commentando la vittoria dell’Italia agli Europei di calcio.

“Non c’era il grande campione a cui aggrapparsi nel bene e nel male. Non c’erano Ronaldo, Messi, nemmeno Baggio, ma c’era un bel gruppo di ragazzi amici, che a me sono sembrati anche più a proprio agio che nelle squadre di club. Hanno offerto una bella immagine di un Paese che si sta rialzando dopo essere stato messo in ginocchio da questa crisi, anche economica oltre che sanitaria” ha sottolineato de Giovanni, che è appassionato di calcio e grande tifoso del Napoli. “Mi piace la condivisione di una gioia dopo questi mesi in cui abbiamo condiviso la paura, il dolore, la sofferenza, la mancanza di una speranza. Tutte le cose peggiori del mondo. Avere la possibilità di condividere anche una cosa effimera e assolutamente superficiale come una successo calcistico è una bellissima novità della quale sono stato molto felice. Come è stata felice la città, Napoli. C’era bisogno di qualcosa di sfrenato, di puntuale, di definitivo e di acquisito, che non si perde, come un trofeo calcistico” afferma lo scrittore napoletano che con i suoi libri ha venduto in Italia 2 milioni e mezzo di copie.

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