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Ha vissuto indubbiamente giornate migliori. Sembrerebbe quasi un paradosso considerando il periodo dal quale stiamo cercando faticosamente di uscire. Proprio durante il covid, tuttavia, il nome del professore Paolo Antonio Ascierto è balzato agli onori della cronaca. Il medico dell’Istituto Pascale si è battuto in prima linea, fornendo il suo prezioso contributo nella lotta al coronavirus. Abbiamo imparato a conoscerlo attraverso i profili tracciati e le interviste rilasciate. Lo abbiamo idolatrato, ergendolo a nostra speranza affinché il nemico invisibile che ci ha obbligati a quarantena e mascherine venisse sconfitto.

Anche ai migliori, però, capitano giornate storte e quella di ieri per il dottore originario di Solopaca è da classificare come una delle più nere. Avrebbe preferito che fosse a tinte bianco… nere, ma la sua Juventus ha steccato, lasciando nelle mani del Napoli la Coppa Italia. Si era sbilanciato il prof: “Pronostico? Vincerà la mia Juve, con un gol di Ronaldo“, aveva dichiarato al Corriere del Mezzogiorno. Previsione smentita su tutti i fronti, tanto che CR7, paragonato con eccesso di zelo a un idolo come Maradona (“Entrambi sono decisivi come nessuno lo è mai stato“), ha steccato, finendo per essere considerato il peggiore nella notte dell’Olimpico. Un obiettivo sfumato, anche se lo stesso Ascierto si era premunito di aggiungere che se ne sarebbe fatto una ragione in caso di sconfitta.

Più dura da digerire sarà invece la nota dell’Aifa. Sempre dalla Capitale è arrivato lo stop dell’Agenzia italiana del farmaco al Tocilizumab per curare il coronavirus. E questo fa indubbiamente più male rispetto a una finale persa. La “cura Ascierto“, come era stata ribattezzata, “non ha mostrato alcun beneficio nei pazienti trattati né in termini di aggravamento (ingresso in terapia intensiva) né per la sopravvivenza“. Si è dunque concluso anticipatamente lo studio sui 126 pazienti coinvolti, con tanto di sentenza dell’Aifa: “Nell’ambito del trattamento dei pazienti con Covid-19, il tocilizumab si deve considerare quindi come un farmaco sperimentale, il cui uso deve essere limitato esclusivamente nell’ambito di studi clinici randomizzati“.

Delle due ci dispiace onestamente per la seconda, avendo visto svanire una possibile arma per vincere una guerra che ci vede tutti coinvolti.