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Salerno –  Una riforma strutturale per garantire l’attuazione dello strumento della fusione tra i Comuni utilizzando i fondi europei. È quanto scrive, nero su bianco, in una missiva indirizzata al Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, e al Ministro per gli affari regionali, Francesco Boccia, il presidente dell’associazione Fusione Comuni Coordinamento Nazionale, Antonello Barbieri. Fusione tra Enti che, secondo l’associazione FCCN, registrerebbe “significativi vantaggi tra cui: risparmi gestionali, efficienza nei servizi, attrattività negli investimenti sul territorio, disponibilità adeguate di risorse economiche e finanziarie, progettualità, sviluppo e competenze”.

“Non c’è vera riforma della burocrazia che non passi da un coraggioso ed innovativo ripensamento del governo dei territori – scrive l’associazione nella missiva indirizzata al Governo. – La pandemia – osservano – ha messo in evidenza, anche in modo tragico, le contraddizioni e le ambiguità nelle responsabilità tra Stato e Regioni e tra Regioni e Regioni, facendo emergere il tema sul ruolo dei Comuni. Degli 8mila Comuni italiani-osservano-circa il 70% ha meno di 5mila abitanti, quest’ultimi con meno risorse. Lo strumento della Fusione-spiegano-offre ai Comuni una opportunità ben studiata, normata e sperimentata”.

Sono più di cento infatti, le fusioni realizzate tra i Comuni presenti ad oggi, in Italia. “Abbiamo le basi solide da cui partire con un disegno strutturale-scrivono-ma occorre un grande disegno riformatore. La revisione del Titolo V della Costituzione, la riconsiderazione dell’esperienza della Città Metropolitane, il completamento della riforma delle Province, devono essere integrati con la riorganizzazione dei Comune. Un programma-concludono nella missiva-degno di ottenere gli stanziamenti dei fondi europei”. Fusione dunque, intesa quale opportunità di sviluppo dei piccoli Comuni per eliminare ogni diseguaglianza tra Enti di varie dimensioni e tra Nord e Sud.