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Fotografie, documenti, dediche, manoscritti, quadri, sculture e cimeli appartenenti alla famiglia: la Fondazione Murolo inaugura il 18 settembre (11.30), nella Casa Museo di Via Domenico Cimarosa, a Napoli, la mostra dal titolo “La dinastia Murolo”. Il progetto, annunciano i promotori, “intende partire dalla figura di Ernesto Murolo per approfondire la sensibilità artistica che è nel Ddna dell’intera famiglia, tramandata a Roberto Murolo, così come agli altri figli di Ernesto e Lia Cavalli”. La mostra mette in luce il materiale oggetto di ricerca, indagine e studio, raccolto dalla Fondazione. In un’area dedicata della Casa Museo Murolo sarà, infatti, allestita un’esposizione che racconta i Murolo con diversi elementi. Un allestimento, si evidenzia, “con approccio multidisciplinare che cattura tutti i sensi, composto da supporti fotografici, pittorici, documentali e sonori”.
La mostra si concentra anche sul rapporto della “dinastia Murolo” con le altre grandi “famiglie” della Napoli dell’Ottocento e del Novecento, come i De Filippo e la famiglia Scarpetta. Il progetto è realizzato con il contributo della Regione Campania. Dice Mario Coppeto, presidente della Fondazione: “La dinastia Murolo rappresenta una fase storica della metà del Novecento ancora da indagare e studiare. La Fondazione Roberto Murolo, con il prezioso materiale a disposizione, vuole contribuire a sanare questo vulnus. I tanti giovani che si stanno avvicinando alla canzone e alla musica napoletana hanno fame di conoscenza e di saperi. Questo ci spinge a sforzi importanti per garantire ad appassionati, studiosi, ma anche semplicemente curiosi della melodia partenopea, di poter immergersi per oltre tre mesi in un luogo magico, la Casa Museo Murolo, per rivivere le emozioni di una grande storia e di una grande famiglia vissuta un secolo fa”. La Casa Museo Murolo, inaugurata lo scorso febbraio al Vomero, offre ai visitatori, si afferma, “un patrimonio culturale, storiografico e dalla forte carica affettiva, che consente ogni giorno agli appassionati e non di riconnettersi con il valore della canzone napoletana. È possibile visitare la mostra fino al 31 dicembre”.