“Ho appena ricevuto la risposta al mio Question Time sul controllo del latte destinato alla produzione di mozzarella di bufala DOP. Una risposta lunga quanto insoddisfacente e lontana dai problemi reali del comparto bufalino, che conferma quanto denuncio da tempo: i controlli sulla filiera non funzionano!” Così interviene la consigliera indipendente Marì Muscarà durante la seduta del Consiglio regionale della Campania.
L’interrogazione, la seconda in pochi mesi su questo tema, prende le mosse dal recente sequestro – avvenuto il 2 aprile – di centinaia di tonnellate di latte di bufala concentrato-congelato, effettuato dal Dipartimento ICQRF del Ministero dell’Agricoltura. Secondo la consigliera – “ci si chiede a cosa serva questo latte congelato e perché non esista un effettivo controllo tra la quantità di latte DOP effettivamente prodotto nelle stalle e quella dei prodotti caseari venduti come DOP. L’assessore – prosegue Muscarà – ha elencato una miriade di piattaforme e presunti controlli incrociati, ma la realtà è chiara: questi controlli, dalle Asl agli Istituti Zooprofilattici, non funzionano. Se funzionassero, non si spiegherebbe come mai così tanto latte congelato venga ancora immesso nel mercato, senza che vi sia certezza sulla sua tracciabilità e sulla sua destinazione.”
Secondo la normativa vigente, l’uso di latte ricostituito o concentrato è vietato per l’uso alimentare umano, e dovrebbe essere soggetto a registrazioni obbligatorie nel SIAN, il sistema informativo agricolo nazionale. “Ma – denuncia la consigliera – i registri non risultano istituiti e non si conosce né la provenienza del latte né il suo stato sanitario.”
Il risultato, secondo Muscarà, è un sistema profondamente squilibrato, dove a pagare sono soprattutto “i pochi allevatori casertani rimasti, già martoriati dalla crisi brucellosi, che oggi si trovano costretti ad abbassare il prezzo del proprio latte per competere con un latte congelato di dubbia provenienza. La Regione – conclude Muscarà – ha il dovere di garantire la salute dei cittadini e difendere chi produce nel rispetto delle regole. Chiedo alla Giunta regionale di intervenire immediatamente, smettendo di voltarsi dall’altra parte davanti a un sistema che sta danneggiando l’identità stessa della mozzarella di bufala campana.”