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Ieri, 21 giugno 2022 – dichiara la consigliera del gruppo misto, Maria Muscaràin prima commissione affari istituzionali, c’è stata l’approvazione di una proposta di legge (“interpretazione autentica di una legge”): si tratta di una norma che “dovrebbe chiarire” l’attribuzione e suddivisione dei fondi utilizzati per i comandati in consiglio regionale. Attribuzione e suddivisione che negli anni scorsi ha fatto cadere la scure della Corte dei conti sul Consiglio stesso. Ma i consiglieri in aula erano pochissimi e si è fatta la corsa per racimolare le deleghe, addirittura dei firmatari, erano presenti solo il presidente di commissione – ovviamente – ed un consigliere in rappresentanza Pd. Assente il Movimento 5 Stelle pur essendo una loro proposta di legge. A fatica si procede e la commissione approva a maggioranza senza leggere, l’unico documento presente a disposizione dei consiglieri e senza possibilità di discussione. Si tratta di un documento dell’ufficio legislativo del consiglio regionale, che esprimeva un parere negativo rispetto alla proposta di legge. Come si può esaminare una legge proposta da consiglieri non presenti in consiglio, a cui si vorrebbe porre delle domande? Così lavorano le nostre istituzioni? La cosa più grave – conclude – è che la “interpretazione” era riferita ad un articolo dell’ordinamento, l’articolo 15, che è stato espunto dall’ordinamento stesso proprio da una delibera dall’ufficio di presidenza del Consiglio. Gravissimo il riferimento del presidente Sommese ad altri “documenti”, non presenti nelle cartelle a disposizione dei consiglieri né prima né dopo l’esame della proposta. Vediamo adesso se nel passaggio in aula qualcuno si prenderà la briga di leggere le carte prima di votare, o se dovremo solo attendere la finanza e il nuovo intervento punitivo della Corte di Conti”.