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Napoli – “E’ arrivato per De Luca il momento di smetterla con la farsa dei Navigator e per il Partito democratico quello di costringere il suo pessimo governatore a firmare la convenzione per l’assunzione dei nostri 471 ragazzi, a cui è stato calpestato il diritto a un posto di lavoro conquistato superando un concorso pubblico. Il nostro ministero del Lavoro ha fatto la sua parte fino in fondo, nel rispetto dell’intesa sottoscritta il 17 aprile scorso in Conferenza Stato-Regioni dalla stessa Campania. I Navigator sono già operativi in tutte le regioni tranne che nella nostra. Ma da oggi viene meno anche l’ultimo alibi di Vincenzo De Luca. Grazie al decreto imprese, sarà infatti avviato il percorso di stabilizzazione per i 650 lavoratori precari di Anpal. De Luca si è opposto fino ad oggi a firmare l’assunzione dei Navigator con la scusa di non creare nuove sacche di precariato in Campania. Ora che, grazie al nostro ministero, anche i Navigator della Campania sono destinati a ottenere un contratto a tempo indeterminato, al nostro Governatore non resta altra strada che quella della firma a una convenzione già sottoscritta”. Così il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Gennaro Saiello.

 
Immaginavamo – ha sottolineato Saiello – che il nostro appello alle forze presenti in Consiglio regionale di sottoscrivere la richiesta di un Consiglio straordinario sul caso Navigator non sarebbe stato accolto dal centrodestra, buono solo per alimentare futili polemiche, ma che mai una proposta costruttiva ha formulato in questi anni per i lavoratori e i cittadini della Campania. Speriamo che almeno maggioranza voglia uscire dall’imbarazzo in cui l’ha messo De Luca, ora che anche lo stesso difensore civico della Campania ha diffidato il governatore, concedendogli 5 giorni per apporre la firma alla convenzione, salvo nominare un commissario ad acta che provveda ad assumere i Navigator. Un atto necessario per contrastare la slealtà istituzionale di De Luca. Lo dobbiamo a questi ragazzi che hanno vinto un concorso pubblico. Lo dobbiamo alle decine di migliaia di percettori di reddito di cittadinanza, che aspettano la fase due del reddito di cittadinanza perché siano inseriti o reinseriti nel mercato del lavoro”.