- Pubblicità -
Tempo di lettura: 3 minuti

Quali sono gli artisti emergenti più in voga del momento? Su quali artisti emergenti bisognerebbe puntare – sia per gli addetti ai lavori del settore, sia dal punto di vista finanziario – per fare un buon investimento? Come indentificare quelli che andrebbero supportarti fin dagli albori della loro giovane carriera artistica?

Queste sono solo alcune delle domande più gettonate quando si parla di arte contemporanea. Elencare gli artisti emergenti più meritevoli non è cosa banale, sia per il vasto mare di espressività da navigare, sia per la mancanza di quei punti cardine, come collaborazioni con realtà museali, risultati d’asta o catalogazioni etc.. che sono solitamente i punti da cui partire per giudicare la carriera di un artista. Tanti possono essere infatti i criteri con cui viene stilato un elenco degli artisti emergenti che meritano maggiore attenzione, per esempio a seconda dalla prospettiva a cui si è maggioramene interessati.

Un altro ottimo punto di partenza però, può anche essere navigare ed informarsi tra le varie realtà online che trattano arte contemporanea e propongono selezioni ad hoc. Un ottimo esempio tutto italiano è la neonata Kooness, una piattaforma d’arte digitale (ed anche uno dei maggiori provider di servizi per il mondo dell’arte) che propone nella sua sezione magazine un post sui 15 artisti emergenti da tenere assolutamente d’occhio. Tra questi, vale la pena menzionare Idris Habib, Szabolcs Bozó e Rhed. Un elenco di 15 artisti freschi e frizzanti, con carriere che stanno decollando o hanno appena spiccato il volo. Alcuni sono già stati riconosciuti dalla critica e dal mercato, altri hanno appena affinato le loro pratiche, la ricerca di nuovi stili, di forme e linguaggi.

Ma facciamo un passo indietro: cosa si intende per artista emergente? Nel mondo dell’arte, un artista si dice emergente quando riesce ad uscire, ad emergere appunto, dall’anonimato del proprio studio e ad affacciarsi sul mercato primario. Questo è possibile innanzitutto grazie al supporto di una galleria che decide di “sponsorizzare”, commercializzare e promuovere il suo lavoro, come appunto insegna Leo Castelli, una delle più importanti figure del mercato dell’arte. È infatti a Leo Castelli che si deve il merito di avere inventato una vera e propria pratica per vendere l’arte, un processo che conserva ancora oggi la sua efficacia. Castelli è stato il promotore di tutti i commercianti d’arte ed il primo professionista in grado di riunire un gruppo di artisti nuovi e proporli sul mercato come stars, stabilendo il concetto moderno di “rappresentazione di un artista”

Come si può intuire, non si tratta quindi meramente di una questione anagrafica, ma di maturità o meno delle rispettive pratiche artistiche. Avendo curriculum più acerbi ed essendo all’inizio della loro carriera, gli artisti emergenti appartengono a un segmento di mercato che ha prezzi ancora molto contenuti, se paragonati ai loro colleghi nella sfera “established”. Queste opere hanno infatti generalmente prezzi che non superano i 5mila euro, e che in rari casi possono spingersi fino ai 10 – 15 mila. Sono artisti giovani che suscitano curiosità e che attirano l’attenzione di critici e collezionisti, in particolare dei collezionisti più giovani, i così detti “risk-taking” (Artnet 2015). Un gruppo di collezionisti che ha meno familiarità con il mercato dell’arte ed è più interessato al potenziale aumento di valore degli artisti emergenti che ai riferimenti storici.