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Salerno – E’ arrivata nel pomeriggio di ieri è la sentenza di secondo grado a carico di Luca Gentile, per la morte di Eugenio Tura De Marco, carrozziere di 62 anni e padre dell’ex fidanzata del 22enne salernitano, rinvenuto la sera del 20 febbraio 2016 nella sua abitazione di Piazza Matteo Aiello nel rione delle Fornelle, nel centro storico di Salerno, privo di vita. Ad ucciderlo una coltellata ad un fianco. A Gentile la Corte di Assise e di Appello ha comminato una pena di 16 anni e 8 mesi, due in più di quanti ne aveva chiesti il pm Giannelli

Il 28 settembre del 2017 Gentile venne condannato in primo grado a 20 anni di reclusione. Quel giorno l’intera dinamica dell’omicidio venne ricostruita sia dall’incidente probatorio che dal fitto scambio di messaggi whatsapp recuperati dai telefoni cellulari della coppia di fidanzati. Una parte dei messaggi era stato già acquisito nelle prime fasi delle indagini, compresa l’emoticon del coltello che Luca Gentile aveva inviato alla fidanzata Daniela Tura De Marco nella notte dell’omicidio.
 
Dai whatsapp recuperati dal Ris emerse l’invito di Daniela a Luca di cancellare i messaggi per non lasciare indizi, e il monito di lui a “stare zitta”, mantenendo il segreto. Sempre Luca Gentile, la mattina dopo l’omicidio, insiste perché la 24enne continui a inviare chiamate e messaggi sul telefono del padre, spiegandole anche cosa dire quando avrebbe contattato i carabinieri per denunciare quello strano silenzio del padre. «Prima di chiamarli, fai un sacco di telefonate a tuo padre» le raccomanda, suggerendo di precisare al centralinista che Eugenio Tura era solito bere molto più di quanto potesse reggere. Alle 19.40 del 20 febbraio Daniela compone il numero del 112, dicendosi preoccupata perché dalla mattina il suo papà non risponde al telefono. Successivamente l’esame autoptico rivelerà che il 62enne era morto la sera prima, per una coltellata che gli aveva reciso l’arteria femorale.

Gentile, infatti, si è accusato dell’omicidio, dichiarandosi l’esecutore del delitto. Confessò di aver accoltellato il suocero affermando, tuttavia, di aver reagito ad approcci sessuali da parte di Tura De Marco. Inoltre, di aver ricevuto dal carrozziere inviti, sempre rifiutati, di andare a dormire a casa sua e di lasciare la figlia. 

Ieri la sentenza per Gentile con lo sconto di pena.