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di Gigi Caliulo

Era importante ritrovare i tre punti dopo la mini-flessione contro Cerignola e Casarano e la Salernitana ha compiuto appieno il proprio dovere conquistando la vittoria – con pieno merito – contro una Cavese generosa e tignosa.
Nel giorno del record stagionale di presenze all’Arechi (quindicimila spettatori tra abbonati e paganti) la squadra di Raffaele ha ritrovato la via del successo e la vetta in solitudine, approfittando dello stop che il Latina ha imposto ai cugini del Benevento.
In un’altalena di emozioni e colpi di scena la squadra granata ha disputato forse una partita meno brillante sul piano del gioco. Sul campo, però, le scelte iniziali del tecnico – che ha optato per la prima volta per il 3-4-3 schierando contemporaneamente Ferraris, Inglese e Ferrari – hanno permesso di “controllare” gli avversari senza concedere alcuna situazione pericolosa. E nella prima frazione di gioco, ancora una volta influenzata negativamente da alcune discutibili decisioni arbitrali (un rosso che a tutti è sembrato sacrosanto e un rigore piuttosto netto, episodi non indirizzati a favore dei granata dopo la richiesta di revisione), la Salernitana ha avuto almeno tre nette occasioni per passare in vantaggio.
Seguendo il più beffardo dei canovacci grotteschi i padroni di casa hanno subito – al pronti via della ripresa – il gol dello svantaggio che avrebbe tagliato le gambe a qualsiasi squadra.
I granata, invece, hanno avuto la forza di ribaltarla anche grazie all’ingresso di Achik (due assist) e quella di rimettere il muso avanti per il definitivo 3-2.
D’accordo, la fase difensiva e le clamorose amnesie che hanno permesso alla squadra ospite di portarsi sul momentaneo 2-2 sono note di biasimo che una squadra ambiziosa non può e non deve permettersi. Ma la sensazione che la Salernitana, alla fine, riesca sempre a sfangarla aumenta e consolida la sensazione che questa squadra sia sempre più una macchina perfettamente parametrata e mentalizzata per comandare le operazioni. Dopo otto giornate e nonostante il passaggio a vuoto con il Cerignola i granata sono in vetta da soli, con un vantaggio di tre punti sul Benevento e di quattro lunghezze sul Catania e sul sempre meno sorprendente Casarano.
Le prossime due partite, entrambe in trasferta contro il Monopoli e soprattutto la successiva in casa degli Etnei, potrebbero rappresentare il vero esame di maturità per il gruppo e per il suo tecnico, un buon padre di famiglia che ha saputo creare – partendo da zero – uno spogliatoio coeso e sereno dove non c’è spazio per prime donne e calciatori non calati nella parte. È una Salernitana di lotta e di governo che sa anche sporcarsi le mani e che preferisce non specchiarsi. Ma che, numeri alla mano, comincia a ragionare convintamente da prima della classe.