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Piano di rientro sanità, braccio di ferro tra Regione e ministero della Salute. La scintilla stata è il no del dicastero all’uscita della Campania dal piano. Una decisione ufficializzata ieri, pur in presenza di un parere del Mef, favorevole a Palazzo Santa Lucia.

Stamattina il governatore Vincenzo De Luca ha sparato a zero sul ministero, annunciando ricorso al Tar. Non tarda la replica del ministero, con una nota assai puntuta. Tanto per cominciare, si precisa che il percorso di uscita dal Piano di rientro sanitario della Regione Campania “è in corso e viene affrontato secondo criteri tecnici e documentati, in coerenza con i precedenti nazionali (Liguria e Piemonte) e con la normativa vigente, che ad oggi non prevede un iter formalizzato per la conclusione del piano”. Però, l’iter in questione  richiede “il rispetto di condizioni economiche e sanitarie”. Nel corso del tavolo di verifica ministero della Salute-Mef, svolto ieri, è emerso sì che “la Regione Campania ha conseguito e mantenuto l’equilibrio di bilancio”. Tuttavia l’uscita dal Piano necessita  “anche la piena garanzia dell’erogazione dei livelli essenziali di assistenza (Lea)”.

Da Roma segue poi una serie di puntualizzazioni. “A fronte della richiesta della Regione Campania, del febbraio 2024, di uscire dal Piano di rientro – ricorda il dicastero – nella riunione del tavolo di verifica del 9 aprile 2024 era stato chiesto alla Regione un Piano operativo per il superamento di specifici obiettivi. A seguito della verifica intermedia del 10 luglio 2025, è stato rilevato il raggiungimento di alcuni obiettivi legati alla rete delle cure palliative, alla rete dei punti nascita e a quella senologica, ma il mancato raggiungimento delle soglie minime per screening mammografico e colon-retto, così come un ritardo grave nella copertura della rete residenziale anziani, che mantiene la Campania ultima in Italia su questo indicatore”. Il ministero della Salute, dunque, ha espresso la “disponibilità a rimodulare l’obiettivo legato alla rete residenziale e la disponibilità a una dilazione dei tempi del programma operativo, senza mettere in discussione la validità dei miglioramenti avviati”. Inoltre, il dicastero “continuerà ad accompagnare la Regione Campania nel percorso verso la piena uscita dal Piano di rientro, con spirito costruttivo, basandosi esclusivamente su indicatori misurabili, rispetto istituzionale e tutela concreta della salute dei cittadini campani”. La nota di chiude con un avvertimento: : “Qualsiasi narrazione di ‘delinquenza politica’ risulta priva di fondamento, e appare lesiva del lavoro tecnico congiunto portato avanti da Regione, Mef e ministero della Salute”