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“Piccola donna, che cammini tra le stelle
Mostri le ferite che nascondi tra la pelle, sono 37”.

Nelle notti di periferia, quando il buio avvolge tutto e solo le stelle vegliano silenziose, il ricordo di Giulia Tramontano continua a brillare.
La giovane, al settimo mese di gravidanza, portava in grembo il piccolo Thiago quando, il 23 maggio 2023 a Senago, è stata brutalmente uccisa con 37 coltellate dal suo ex compagno Alessandro Impagnatiello, condannato all’ergastolo. Un femminicidio che ha scosso l’Italia intera, lasciando dietro di sé sgomento, rabbia e un dolore impossibile da misurare. 

Una ferita che però non è caduta nell’oblio, ma ha trovato voce nelle parole dei Pinguini Tattici Nucleari, che con la canzone ‘Migliore‘, contenuta nell’album ‘Hello World’, hanno trasformato il dolore in un inno alla memoria, alla speranza e alla necessità di un cambiamento.
Oggi Giulia è il cuore pulsante di un brano che vuole scuotere coscienze e accendere riflessioni. “La canterò a squarciagola per te” ha scritto sui social la sorella Chiara, che ha ringraziato pubblicamente la band per aver dato voce al suo ricordo.
Il testo, che racconta il tragico destino della 29enne originaria di Sant’Antimo, si inserisce in un album che affronta temi cruciali come il consenso, l’educazione affettiva e l’elaborazione del lutto.
Il frontman della band, Riccardo Zanotti, ha spiegato che il pezzo è nato da un’urgenza: “Nauseato e incredulo, ho preso un foglio e mi sono messo al pianoforte. So che la musica non cambia il mondo, ma può accendere dibattiti e riflessioni – dice a VanityFair -. Se una canzone riesce a entrare in una scuola, in uno spogliatoio o in un bar, ha già compiuto la sua missione”. Perché l’urlo contro l’orrore non è fine a sé stesso: è un invito a cambiare, a fare di più, a non abbassare lo sguardo dinanzi ad una realtà troppo spesso intrisa di violenza e silenzi.
Giulia non è più tra noi, ma il suo ricordo cammina tra le stelle, vegliando su un mondo che, seppur ferito, cerca ancora un giorno migliore

Il testo completo:

A un tratto il bambino guardò
Sua madre negli occhi, a metà del percorso
Chiese: dove si arriva da qui?
Lei disse: non so, ma spero in un posto
Migliore, migliore
Vorrei insegnarti parolacce che non devi dire
Nel poco tempo che rimane prima che il tuo tempo non esista più
Vorrei insegnarti a fare tardi, sai, magari con gli amici
Mentre ti aspetto a notte fonda sul divano in compagnia della TV
Ma il mondo ha deciso di no
Ho provato a combatterlo, però non si può
Ti avrei dato un secolo, un anno, due ore
Ma forse ti meriti un tempo migliore
Un tempo migliore 

Piccola donna, che cammini tra le stelle
Mostri le ferite che nascondi tra la pelle, sono 37
Sei la rima fiore amore, la più difficile che ci sia
La trovi solo se hai fortuna in certe notti bianche di periferia
Ma il mondo ha deciso per noi
Che siamo due vittime del senno di poi
Tramontano le nuvole, ma resterà il sole
Perché tu ti meriti un giorno migliore
Tu dormi, bambino, ti avrei dato il nome di un lungo cammino
Che strano destino, andarsene a maggio come due fragole
Giro in tondo ormai da ore, ho una sola direzione
Seguo il ritmo del tuo cuore che ancora non c’è
Ho finito le parole, cerco il mio finale e so che
Forse non sarà il migliore, ma almeno sarà qui con te

A un tratto il bambino capì
Che il buio finiva in una ninnananna
La madre lo strinse e così
Finì di esser madre e iniziò a essere mamma.