- Pubblicità -
Tempo di lettura: 3 minuti

Napoli – Quattro dei conti correnti sui quali venivano versati gli illeciti profitti della pirateria multimediale italiana sono stati attivati su filiali di istituti bancari che si trovano a Napoli. A rendere nota l’informazione è Emme-Team, lo studio di consulenza italo-statunitense che si sta occupando, tra l’altro, di fare luce sulla morte di Tiziana Cantone, la giovane vittima di revenge-porn trovata morta in casa il 13 settembre 2016 a Mugnano.

“Tutte queste prove certificate dalla Corte statunitense e dai gestori di servizi internet – si legge nella nota di Emme-Team – sono già state messe a disposizione della Guardia di Finanza e consegnate alla Procura della Repubblica di Napoli”. Il capoluogo partenopeo, con la possibilità di bloccare le violazioni on line e di ottenere il risarcimento del danno subito, grazie ai tabulati internet consegnati su ordine della Corte Federale, “può diventare il simbolo della lotta alla Pirateria”.

Le informazioni ottenute da Emme-Team sono frutto del procedimento federale civile statunitense intentato da Emme Team in rappresentanza di Lux Vide SPA, per la pirateria multimediale delle loro produzioni cine-televisive e successivamente grazie alle richieste di blocco della distribuzione illegale dei propri brani musicali da parte di artisti tra cui l’autore di testi Mogol, i cantautori Bobby Solo, Gianni Bella ed altri autori letterari è finalmente possibile, dopo due anni di intenso lavoro e grazie ai tabulati internet consegnati su ordine della Corte Federale, conoscere l’identità di chi da quasi vent’anni gestisce tutti i server utilizzati dalla pirateria italiana.

Bobby Solo ha presentato denuncia a Napoli lo scorso luglio ed ora il fascicolo è tra le mani del sostituto procuratore Sergio Raimondi: “Ma ogni giorno altri autori – continua la nota di Emme-Team – stanno partecipando a quella che potrà essere la prima azione comune di contrasto al più grande male che da decenni colpisce le arti audio-visive di tutto il mondo. Si tratta di prove, informa ancora il comunicato, che hanno già inchiodato i responsabili e che sono ora a disposizione di chiunque abbia patito un danno per la diffusione illecita delle proprie opere d’ingegno (cinema, musica, televisione, opere letterario, fotografie e/o software) e voglia ora partecipare con una propria denuncia, non solo per contribuire alla lotta contro la pirateria, ma anche per costituirsi parte civile ed ottenere il risarcimento dei danni subiti, una volta che questi soggetti saranno rinviati a giudizio per i crimini commessi”.

Per aderire basta compilare un modulo online sul sito Emme Team: in molti hanno già aderito, incluso lo scrittore e giornalista Giovanni Terzi e altri autori. In Italia a coordinare il lavoro per Emme-Team gli avvocati Gabriele Esposito e Salvatore Pettirossi. L’iniziativa vede anche la collaborazione diretta con produzioni e associazioni, tra cui gli Studios Academy di Roma e la Federazione Autori, sempre presente per tutelare la musica ed il Diritto D’autore. Il responsabile del vertiginoso giro di pirateria, che possiede i server su cui tutti i siti pirata convergono da anni, intanto, dovrà presentarsi presso la corte statunitense in breve tempo o nominare un legale.