- Pubblicità -
Tempo di lettura: 3 minuti

 di Carlo Tarallo

Napoli- Manifestazione riuscitissima, non c’è che dire, quella di Italia Viva ieri a Napoli: centinaia di persona hanno affollato il cinema Metropolitan per la presentazione ufficiale del nuovo partito di Matteo Renzi, alla quale hanno partecipato il capogruppo alla Camera, Maria Elena Boschi, Ettore Rosato, Gennaro Migliore e il ministro Elena Bonetti.

Tutti contenti, alla fine della iniziativa, anche Michel Di Prisco, che dopo aver partecipato poche settimane fa alla Leopolda, ieri era tutto sorridente sul palco accanto al gotha del partito di Renzi. Ma chi è, Michel Di Prisco?

Trattasi di personaggio già noto, molto noto, agli osservatori della politica campana e nazionale: quando nel 2011 si tennero le primarie più allucinanti della storia del Pd, quelle che videro Andrea Cozzolino e Umberto Ranieri contendersi la candidatura a sindaco, Michel Di Prisco fu no dei protagonisti principali delle polemiche che portarono all’annullamento delle primarie stesse, tra mille veleni e accuse incrociate.

Nel 2017, poi, Michel fu al centro di un’altra polemica giornalistica: il quotidiano “la Repubblica” pubblicò un video che ritraeva le concitate fasi dell’ultimo giorno utile per il tesseramento al partito nel quartiere Miano, zona nord di Napoli.

“Dovete portare tessera e codice fiscale, i 10 euro ve li danno loro”, diceva nel video una donna all’esterno della sede di un’associazione a chi chiede come ci si deve muovere per tesserarsi al Pd. Un’amica aggiunge: “I 10 euro ve li darà Michel all’interno, se la vede lui”. Non ci volle molto per individuare in Michel Di Prisco il personaggio citato nel video.

Nel corso di un’altra conversazione, catturata da telecamere e microfoni nascosti, si sentiva una donna che spiegava in cosa, secondo lei, consisteva il tesseramento: “Diciamo che diventiamo dipendenti del partito per Michel, nostro consigliere di quartiere. Dobbiamo mettere una firma per far vedere che facciamo parte del partito per farlo salire un’altra volta a lui quando ci stanno le elezioni”. Il video scatenò una vera e propria bufera politica, con i massimi esponenti del Pd nazionale in enorme imbarazzo.

Di Prisco, all’epoca dei fatti, rilasciò al Corriere della Sera una intervista memorabile: “Ma quale sarebbe l’episodio contestato?”, disse Michel, “Il fatto che qualche amico dice che la tessera la fa per me? Cosa c’è di male se fanno la tessera per me? Ma per chi altro allora? Ma chi lo conosce Matteo Renzi a Miano? Sfido chiunque, mi devono dimostrare che le tessere non si fanno per amicizia, vicinanza politica con qualcuno. Noi siamo gente semplice, questo è popolino, io sono una persona perbene che aiuta chi ne ha bisogno. E se qualche amico mi chiede di farsi la tessera che faccio, lo rispedisco a casa?”.