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La sfida per le Regionali del 23 e 24 novembre in Campania è ufficialmente partita. Sarà un duello tra Edmondo Cirielli per il centrodestra e Roberto Fico per la coalizione di centrosinistra, entrambi sostenuti da otto liste ciascuno.

Nel campo di Cirielli, a sostegno del candidato figurano Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega e Noi Moderati, affiancati dalle civiche Cirielli Presidente, Democrazia Cristiana con Rotondi, Udc e Consumatori-Pensionati.

Sul fronte opposto, con Fico corrono i partiti del “campo largo” M5s, Pd e Avs insieme alle civiche Fico Presidente, Noi di Centro–Noi Sud di Clemente Mastella, A Testa Alta (vicina al presidente uscente Vincenzo De Luca), Casa Riformista (che riunisce Italia Viva, esponenti civici e associazioni, con l’appoggio del sindaco di Napoli Gaetano Manfredi) e la lista socialista Avanti Campania.

Ma a far discutere sono soprattutto i “candidati di famiglia” in corsa in entrambe le coalizioni. Nel centrodestra, Forza Italia schiera a Salerno Rosaria Aliberti, studentessa universitaria e figlia del sindaco di Scafati, Pasquale Aliberti. In Fratelli d’Italia spiccano invece Francesca Marino, docente e moglie del rettore della Federico II Matteo Lorito; Ira Fele, moglie dell’ex coordinatore provinciale del partito Michele Schiano di Visconti; Ione Abbatangelo, figlia dell’ex deputato missino Massimo Abbatangelo  e Alessia Acampora la più giovane tra i candidati meloniani, moglie dell’ex consigliere Stefano Abilitato, coinvolto anche in un’inchiesta sul voto di scambio.

Nel centrosinistra, non mancano i cognomi pesanti: Armando Cesaro, coordinatore di Italia Viva e figlio dell’ex presidente della Provincia Luigi Cesaro; Pellegrino Mastella, figlio del leader centrista Clemente Mastella; e tra i socialisti Giuseppe Sommese, figlio dell’ex assessore regionale Pasquale Sommese.
Accanto a De Luca, infine, si candidano Rossella Casillo, figlia del presidente di Soresa, e Vittoria Lettieri, figlia del sindaco di Acerra.

La battaglia elettorale campana si annuncia quindi non solo una sfida tra partiti, ma anche una gara tra dinastie politiche, dove i cognomi contano — e molto.