Scaldano i muscoli centrodestra e centrosinistra, per le regionali in Campania. Ma siamo ancora nel tunnel degli spogliatoi. La partita deve ancora iniziare, e le coalizioni sono alle prese col rebus candidati. Sullo scenario, inoltre, aleggia la variabile De Luca. Un convitato di pietra il governatore uscente, cui la Consulta ha sbarrato la corsa al terzo mandato. Anche al confronto pubblico napoletano, ospitato alla Sala dei Baroni. Emblematico il titolo bipartisan: “Insieme per Napoli – Agenda della Città per la Regione”. E allora, inutile girarci intorno: De Luca resta col Pd o fa un terzo polo? “Non credo che si sfilerà dal centrosinistra” pronostica Edmondo Cirielli. Viceministro agli Esteri e nome di Fratelli d’Italia per la Regione, sentenzia sul’attuale inquilino di Santa Lucia: “Lo conosco molto bene e sta trattando con il suo partito per ottenere il massimo che può”.
Cauto, viceversa, il Pd. “Noi vogliamo dialogare con tutti anche con il presidente De Luca” dichiara il commissario regionale dem Antonio Misiani. “Lavoriamo per l’unità e – aggiunge – ci aspettiamo che tutti lo facciano e che anche De Luca dia il suo contributo prezioso”. Il segretario nazionale Psi, Enzo Maraio, è netto: si riparte “dal lavoro fatto in questi anni in Regione, migliorando dove c’è da migliorare”. Per il coordinatore campano del M5s, Salvatore Micillo, serve invece “discontinuità”. Però assicura: “Nel momento in cui c’è un tavolo progressista ne faremo assolutamente parte”.
Ma De Luca a parte, anche il centrodestra ha i suoi grattacapi. “La squadra è coesa, arriveremo al momento giusto alla definizione del candidato” giura Gianpiero Zinzi. Pure lui è un candidato di bandiera, ma della Lega. Un altro leghista, il sottosegretario Claudio Durigon, stoppa le tentazioni civiche di Forza Italia. “Serve una candidatura politica” spiega. Ma ammette: “Dobbiamo accelerare”. E c’è chi come Enzo Rivellini, coordinatore cittadino del Carroccio, lancia la provocazione: “Napoli è capitale del Mediterraneo, ma non più il capoluogo della Campania”. E vuoi o non vuoi, si torna sempre a De Luca. L’accusa, neanche velata, è di aver ‘salernizzato’ la Regione. A mettere tutti d’accordo è il trasversalismo di Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli che conclude l’incontro. “In un periodo così conflittuale, in cui tutto diventa scontro – afferma ecumenico -, bisogna fare in modo che il confronto sia costruttivo”. Per ora è così: la campagna elettorale deve ancora entrare nel vivo.