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Altro che accordo, altro che intesa. Il M5s attacca pesantemente il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, sulla questione-Whirlpool, attraverso una nota durissima del consigliere regionale pentastellato, Gennaro Saiello. Ricordiamo che il sindaco, ieri, si era unito al corteo dei lavoratori della Whirlpool cantando bella Ciao col pugno chiuso. “Con una mano”, dice Saiello, “finge di respingere il pacco Prs (Passive Refrigeration Solutions, la multinazionale svizzera che dovrebbe rilevare lo stabilimento di via Argine, ndr) con un’altra Luigi de Magistris rifila ai lavoratori Whirlpool doppiopacco e contropaccotto. Nel frattempo, il sindaco di Napoli si fa fotografare con un falso sorriso alla testa del corteo dei lavoratori del sito di via Argine, di cui si professa paladino. L’ipocrisia del sindaco prende corpo”, aggiunge Saiello, “nelle dichiarazioni del presidente della Prs, che riferisce di un incontro a palazzo San Giacomo tra il suo amministratore delegato e il sindaco della propaganda, che avrebbe addirittura manifestato apprezzamento per la cessione dello stabilimento Whirlpool di Napoli alla multinazionale svizzera”.

Lo stesso ottimismo”, aggiunge Saiello, “e il medesimo apprezzamento sono stati espressi, palesemente, anche dall’assessore di de Magistris, Monica Buonanno, che all’ultimo tavolo al Mise, al cospetto delle parti sociali, non ha avuto remore nel definire l’intesa con Prs una buona operazione. Non possiamo consentire che de Magistris e i suoi cortigiani facciano propaganda sulla pelle dei lavoratori. La battaglia, insiste il consigliere regionale del M5s, “va fatta in un’unica direzione, che è quella di costringere la Whirlpool a rispettare gli accordi presi, sostenendo con ogni iniziativa possibile e a tutti i livelli istituzionali un piano di rilancio del sito di Napoli. Una battaglia che abbiamo avviato da tempo in Consiglio regionale e che è nell’agenda delle priorità dei nostri due consiglieri comunali, che chiederanno conto a de Magistris del suo becero doppio gioco sulla pelle di 420 famiglie”.

di Carlo Tarallo