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Cos’hanno in comune il poker e gli scacchi? Sono entrambi giochi che richiedono un’incredibile strategia. Cosa non hanno in comune il poker e gli scacchi? Uno dei due hobby ha ispirato una serie TV dal successo mondiale senza pari, l’altro no.

The Queen’s Gambit (La regina degli scacchi, titolo italiano) è una fenomenale serie firmata Netflix su un’orfana del Kentucky. Le vicende hanno luogo negli anni ’60 del ‘900 e includono dipendenza da alcol e farmaci, sessismo, successo, strategia. La protagonista è Beth Harmon, campionessa di scacchi.

La serie è stata osannata, e chess.com è stato preso d’assalto: quasi 13 milioni di nuovi utenti.

Rounders 2

Rounders (Il giocatore, titolo italiano) è senza dubbio uno dei migliori film sul poker mai creati, nonostante i numeri del box office non gli diano sufficiente credito. La pellicola ha avuto sempre più successo con il passare degli anni, quando il Texas Hold’em iniziava a spopolare.

Rounders venne diffuso nelle sale cinematografiche nel 1998, e nel corso della metà degli anni ’10 si iniziò a parlare di un possibile sequel. Mentre alcuni pensavano sarebbe stato un altro film, fonti diverse non escludevano la possibilità di una serie TV: sarebbe stata la prima interamente dedicata al poker. Indipendentemente dalla forma del secondo capitolo, comunque, Matt Damon ha confermato che non ci sarà, a causa delle difficoltà per Hollywood a diffondere nel terzo millennio una trama incentrata su una tematica così di nicchia: l’industria cinematografica americana ormai mira a raggiungere sempre e solo il maggior numero di persone e non considera il poker un argomento in grado di arrivare a tutti.

Numeri alla mano, gli amanti del poker fanno bene a non essere d’accordo e a essere abbacchiati per l’occasione persa, perché il tavolo verde non ha smesso di crescere, evolversi e raggiungere sempre più curiosi e giocatori. Di pari passo sono cresciuti anche gli operatori online che offrono la possibilità di giocare a poker: si tratta di un hobby e divertimento che è riuscito a rimanere al passo coi tempi e adattarsi all’evoluzione digitale. Oggi in rete, su portali come 888, è possibile giocare come se si fosse in un casinò, grazie alle opzioni live e con dealer in carne e ossa: vengono organizzati tornei e offerti bonus, oltre alla possibilità di scegliere a quale varietà di poker si preferisce giocare – e non manca ovviamente il Texas Hold’em, la preferita di Mike McDermott, che in Rounders 2 avrebbe potuto diventare un campione di poker online.

Scacchi, poker, strategia

Beth Harmon prima di addormentarsi gioca partite mentali sulla scacchiera sul suo soffitto: muove alfieri e cavalli e fa scacco matto senza muovere un dito – ecco il livello di concentrazione e strategia che serve nel gioco di cui è campionessa. Un discorso simile si può fare anche sul poker, dove non basta studiare le proprie mosse per vincere, ma bisogna riuscire ad anticipare quelle dell’avversario.

Hobby di questo tipo, dove spesso il conoscere le regole non è sufficiente per portare a casa la vittoria, spaventano, non fanno divertire chi non ha il coraggio di osare e studiare strategie complesse e, di conseguenza, racimolano pochi seguaci. È proprio in quest’ottica che La regina degli scacchi è riuscita a compiere un vero e proprio miracolo: grazie a una trama avvincente e una sceneggiatura eccellente ha avvicinato un numero impressionante di persone agli scacchi. Lo show televisivo è stato guardato in 62 milioni di case nel primo mese dall’uscita e nelle prime tre settimane dopo il debutto, il numero di scacchiere vendute negli Stati Uniti è cresciuto dell’87%, mentre quello dei libri sugli scacchi del 603% (dati raccolti dall’azienda di ricerche di mercato NPD Group). Inoltre, Bloomberg ha analizzato come prima del fenomeno Queen’s Gambit la percentuale di donne iscritte al portale chess.com fosse del 22%, cresciuta poi di 5 punti percentuali dopo il rilascio sulla piattaforma Netflix.

Questi dati, oltre a essere incredibili, sono anche estremamente interessanti, e rimane aperta la possibilità che un tale interesse e una un po’ più equa divisione di genere possano toccare anche il poker. Le serie TV oggi sono un mezzo di comunicazione potentissimo, in grado di veicolare messaggi forti e di condizionare le abitudini degli spettatori. Ogni industria può sfruttare questo potere a proprio vantaggio, e non ci sono dubbi che la strategia de La regina degli scacchi sia stata impeccabile… Come la maggior parte di quelle di Beth Harmon, del resto.