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 di Giovanna Fusco

Se si sceglie di svolgere professioni creative come Graphic Designer, Architetti, Fotografi, Social Media Manager e altre, allegare il portfolio lavori al proprio curriculum vitae è fondamentale. Il portfolio è, per l’appunto, un documento che accompagna ma non sostituisce il cv e che raccoglie in modo preciso tutti i lavori svolti durante la propria carriera professionale.

Non è obbligatorio, ma sicuramente è un valore aggiunto per l’azienda o il datore di lavoro che lo riceve. Come anticipato prima, è per lo più prerogativa di figure creative, ma oggigiorno è impiegato anche da coloro che desiderino presentare i propri traguardi o progetti. Può essere cartaceo o digitale, anche se si opta sempre più per l’E-portfolio, un portfolio digitale.

Grazie agli strumenti online di cui disponiamo è possibile dare spazio alla propria fantasia e personalizzarlo in base a settore e competenze, rendendolo condivisibile anche tramite un link o una cartella di Google drive.

Qualche consiglio per strutturarlo al meglio:

  • Le persone vogliono vedere il meglio di noi. Inutile pubblicare un lavoro svolto di cui non si è soddisfatti; piuttosto è bene integrare lavori che ci rispecchino e che ci valorizzino.

Cerchiamo di mostrare sempre il meglio di noi.

  • Inserire all’inizio un lavoro che catturi l’attenzione. In questo modo sorprenderemo subito chi legge e creeremo curiosità.
  • Non sovraccaricare il portfolio: semplicità e chiarezza prima di tutto. Non inserire troppe informazioni e in maniera tecnica e incomprensibile; lasciamo che chi legge voglia sapere di più di noi, ma senza confondere.
  • Selezionare e personalizzare in base alla posizione: è fondamentale curare il portfolio in relazione alla figura per la quale ci si candida.

Anche se si tratta della raccolta dei lavori di cui andiamo più fieri, potrebbe non essere adatta alla posizione ricercata.

  • Infondere fiducia e sicurezza: parlarne con orgoglio e soddisfazione infonderà fiducia in chi è dall’altra parte.

Ricordiamo, però, di non sfociare nella presunzione, che è tutt’altra cosa.

Ora non resta che mettersi all’opera: buon lavoro!