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Lo strappo è ormai evidente: Roberto Fico ha chiuso la porta a una serie di candidati scomodi, come Giovanni Zannini, che però nel centrodestra hanno trovato terreno fertile. E non si tratta di nomi qualunque: sono portatori di voti pesanti, capaci di fare la differenza e trasformarsi in un tesoretto elettorale a beneficio delle liste che li accoglieranno.

Su questa partita è intervenuto anche Clemente Mastella, sindaco di Benevento e leader di Noi di Centro, che non le manda a dire: “Attenzione, così si rischia davvero di favorire la rimonta del centrodestra”.

Mastella, con il suo consueto linguaggio colorito, parla di un “campo largo” sempre più impantanato, incapace di scegliere e perciò vittima della logica dell’asino di Buridano, destinato a morire di fame pur avendo due cibi davanti. “In Campania o si mette mano a un programma serio e si recuperano le basi della grammatica politica, o si va a sbattere. La provincia di Caserta, per esempio, è già a rischio”, avverte.

Il leader centrista non risparmia critiche al centrosinistra: “Il campo largo non parla più a una parte maggioritaria del Paese, restando ostaggio di logiche massimaliste. La vicenda della Flotilla è emblematica: iniziativa coraggiosa e nobile, ma fuori da ogni canone istituzionale. Ed è grave che sia rimasto inascoltato perfino l’appello del Capo dello Stato e della Chiesa italiana”.

Poi l’affondo sulle liste: “Vale la Costituzione. Fuori chi ha problemi di camorra o reati gravi contro la pubblica amministrazione, ma basta con il Politburo etico di ex togati che decidono chi è degno e chi no. Nessun veto su identità politiche, simboli o nomi: va rispettata l’autonomia di ognuno”.

Mastella chiude con un avvertimento che suona come una profezia: «Occhio all’euforia da remuntada del centrodestra, perché così l’asino di Buridano rischia davvero di morire di fame».