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Nella giornata di oggi si sono concluse le consultazioni online del M5S per la scelta del candidato alla Presidenza della Regione Campania.

La consultazione, tenutasi come di consueto sull’ormai famosa piattaforma “Rousseau”, ha visto prevalere Valeria Ciarambino.

Come riportato dal “Blog delle Stelle”, canale ufficiale di comunicazione del Movimento di Beppe Grillo, “Valeria Ciarambino ha ottenuto 2.406 voti (71,9%), Marco Ferruzzi 547 voti (16,3%) e Giovanni Rea 394 voti (11,8%). In totale sono state espresse 3.347 preferenze”.
Sarà dunque la consigliera regionale Valeria Ciarambino a sfidare nuovamente De Luca e il candidato del centrodestra per la corsa a Palazzo Santa Lucia.

Di certo non una sorpresa, a voler usare un eufemismo. In effetti le “regionarie” del Movimento Cinque Stelle, più che una vera e propria competizione elettorale, hanno avuto il sapore della mera ratifica. In effetti, saltata la possibilità di un accordo con il Partito Democratico sul nome del Ministro Costa e intrapresa la strada della corsa solitaria, che la scelta sarebbe ricaduta sul nome della Ciarambino era una sorta di “segreto di Pulcinella” in sedicesimi.

Ad ogni modo, al di là dei numeri risibili di coloro che hanno partecipato alla consultazione, quello che più conta è che la competizione interna a quel Movimento che appena due anni fa faceva incetta di voti e seggi in Campania si è svolta in un clima di quasi totale indifferenza. Qualche accenno degli addetti ai lavori, qualche parola tra i militanti della prima ora, e poco o nulla più. Da un lato una pratica – quella del voto online – che ormai non scalda più i cuori di nessuno, dall’altro la conclamata marginalità politica dei cinque stelle in Campania, fanno sì che i riflettori dell’opinione pubblica siano decisamente puntati su altri lidi.

E di certo non sarà il nome della Ciarambino (non ce ne voglia la consigliera pentastellata) a invertire una tendenza che ormai pare consolidata. In Regione Campania sarà partita a due: tra un De Luca che almeno in questa fase viaggia a vele spiegate e un centrodestra ancora alle prese con la scelta del candidato Presidente
Di più, la ri-candidatura della Ciarambino certifica la cronica incapacità dei cinque stelle a costruire in Campania una classe dirigente in grado anche di operare un minimo di selezione. In sostanza il Movimento Cinque stelle non riesce ad andare oltre una “candidatura di bandiera”. Con buona pace di coloro che, guardando proprio ai cinque stelle, auspicavano la costruzione di un “vasto fronte” anti – De Luca.

Dalle urne tracimanti di voti del 2018, all’indifferenza che ha avvolto la designazione della Ciarambino, il passo è stato brevissimo.