Tempo di lettura: 2 minuti

La Guardia di Finanza ha acquisito presso Ifel, un istituto partecipato dalla Regione Campania, “carte e documenti relativi alla distribuzione recente ai cittadini delle Covid card”. Lo scrive Repubblica Napoli, secondo cui “si tratta degli attestati di avvenuta vaccinazione voluti dal presidente Vincenzo De Luca”, che per questa vicenda il 20 dicembre scorso venne condannato dalla Corte dei Conti per un danno erariale da 609mila euro.
Secondo i giudici contabili, infatti, le smart card prodotte dalla Regione Campania per attestare l’avvenuta vaccinazione contro il Covid, nel 2021, sono state uno spreco di risorse pubbliche trattandosi di un “inutile duplicato del green pass nazionale”. Di diverso avviso il governatore e la Regione, che hanno fatto appello contro la condanna, sottolineando tra l’altro che anche grazie a quelle decisioni la Campania è stata la regione che ha avuto il numero più basso di decessi per Covid in relazione alla popolazione.
Ma ora “perchè ‘riciclare’ – a distanza di oltre 4 anni – le Covid card? La spedizione ha suscitato sorpresa e finanche lamentele – scrive Repubblica – da parte dei cittadini che si sono visti recapitare la tessera del vaccino anti Covid. C’è chi avrebbe chiesto lumi a Ifel. Sono stati spesi altri fondi? Con quali finalità? Accertamenti che saranno eseguiti dai finanzieri su delega della Procura della Corte dei Conti”.
Le indagini si incrociano con quelle avviate già nel 2023 sulla consegna delle credit card e con l’inchiesta in cui è stato condannato in primo grado De Luca. Quello che è emerso, scrive sempre il quotidiano, è che “la nuova vita delle card è legata a un progetto Pnrr della Regione sui servizi digitali, affidato a Ifel”. La cui direttrice, Annapaola Voto, ha spiegato: “Le card hanno subito una implementazione, si può accedere a servizi digitali per la sanità, i trasporti, la formazione. Una razionalizzazione della spesa”.