- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Un’iniziativa che parte dalle regioni Sicilia, Puglia e Basilicata. Un modo per invogliare gli studenti fuori sede a tornare a studiare negli atenei del Mezzogiorno.

Rette universitarie scontate per chi decide di tornare nel Sud Italia. L’iniziativa delle tre regioni mira a evitare la dispersione degli studenti e puntare a una ripopolazione di tante zone che vedono andar via sempre di più i propri giovani. 

Come spiega Nextquotidiano.it: “Dal meridione infatti parte un ragazzo su tre per laurearsi altrove e allora, per chi torna, quest’anno le tasse vengono azzerate. In prima linea c’è la Regione Puglia dove per l’anno accademico 2020-2021 ci si iscrive a costo zero se nell’anno precedente ci si era immatricolati altrove. Insomma, per chi torna le porte sono aperte, spalancate. In Sicilia il procedimento è simile: è previsto infatti un incentivo di 1.200 euro per ogni studente fuorisede che decide di rientrare a studiare negli atenei delle università siciliane. Vale ovviamente per chi frequenta un’università del Nord ma anche per chi è iscritto in un ateneo estero. Si tratta di un contributo messo a disposizione dalla Regione Sicilia, nell’ambito dei 290milioni stanziati dal Decreto Rilancio per il diritto allo studio. Sulla stessa linea anche l’Università della Basilicata che ha già promosso il 50% di sconto a chi si iscrive per il 2020-2021. L’appello a rientrare potrebbe risultare decisamente appetibile. Innanzitutto perché non si pagano le tasse e poi perché ci si risparmia i costi di una vita “fuori sede” che, tra affitto e spostamenti, grava sulle famiglie. Un peso che ora, con l’emergenza da Covid, potrebbe farsi sentire più che mai. E il problema riguarda soprattutto il Sud”.

All’appello delle Regioni che stanno prendendo iniziative per far tornare gli studenti fuori sede manca la Campania. Eppure la Campania, pur avendo atenei prestigiosi su tutto il territorio regionale, non sfugge al destino della desertificazione. Sempre più giovani campani decidono di andare a studiare in Università nel Nord del Paese se non addirittura all’estero.

Dunque, per fronteggiare questo fenomeno, sarebbero lecito attendersi una qualche iniziativa anche da parte della Regione guidata da Vincenzo De Luca.