- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

De Luca non continuasse e raccontare fandonie. Quella di conferire il tal quale ad Acerra non è una semplice ipotesi a cui si starebbe lavorando in Regione, ma una pratica che sta andando avanti oramai da giorni, intasando ulteriormente un impianto già ai limiti delle sue capacità. Né si può parlare con sufficienza di una soluzione che, oltre a ingolfare l’attività di incenerimento, stressandone la produzione e incrementando i costi di manutenzione a carico dei cittadini della Campania, produrrà conseguenze sull’ambiente e sugli abitanti di Acerra e dei comuni limitrofi. Il tal quale dei cassonetti non ha le caratteristiche del secco trattato negli Stir e dunque non è compatibile con l’impianto, con evidenti e inevitabili effetti sulla qualità delle emissioni”. Lo dichiarano i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle e componenti della Commissione Ambiente Maria Muscarà e Vincenzo Viglione.

Resta il dato fallimentare. Ovvero, che a pochi mesi dalla scadenza del suo mandato, il governatore della Campania è ancora costretto a ricorrere a misure emergenziali. Un fallimento che si amplifica di fronte all’incapacità di De Luca di dare attuazione anche a una legge e a un piano a sua stessa firma approvati nel 2016. Non c’è traccia di impianti di compostaggio, le percentuali di differenziata sono ferme al 52,7 %, ben 9 punti percentuali in meno rispetto obiettivi di piano regionale fissati al 61,3%. Senza scordare – concludono i consiglieri regionali M5Sla più grande bugia del quinquennio: la rimozione totale delle ecoballe, che ad oggi è ferma invece al 5%”.