“Lavoriamo in nome della Costituzione e in linea con quello che disse Meuccio Ruini prima di votarla. La Costituzione durerà in eterno perché può essere cambiata. Il 138 disegna un percorso rafforzato in quattro passaggi. Più, come accadrà in questo caso, nel 99% delle probabilità, un referendum confermativo che quindi affiderà al popolo sovrano, alla gente, la scelta se queste norme diventeranno o meno costituzionali”. Lo ha detto il vice ministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto in merito alla riforma della Giustizia, durante il Congresso di Unicost a Salerno.
“Quindi tutti tranquilli, noi facciamo una proposta parlamentare, poi il popolo sovrano deciderà. Credo che questa – ha aggiunto – sia la massima dimostrazione di fiducia nella democrazia, della partecipazione diretta della gente all’aggiornamento necessario della Costituzione. Il Parlamento scrive le leggi e i magistrati le applicano, quindi ognuno faccia il suo tranquillamente senza disturbare il conducente dell’altro veicolo, anzi andando tutti nella stessa direzione che è quella del dialogo”.
“Io lo dico sempre, sono contrario a tutte le forme di contrasto, conflitto e tensioni. Noi dobbiamo provare a ragionare secondo quello che è stato il disegno dei padri costituenti. Ognuno faccia il suo nell’interesse dell’unico soggetto che ha diritto alla massima attenzione che è il cittadino. Ecco, le riforme non si scrivono né per i druidi, per i sacerdoti, per gli avvocati, i magistrati, si scrivono per i cittadini. Io chiedo: un cittadino che sappia che il giudice terzo ed imparziale è diverso da chi lo accusa, come è diverso da chi lo difende, è più tranquillo quando entro in un’Aula di giustizia? Cioè, se l’arbitro non è di nessuna delle due città a cui appartengono le squadre, c’è una maggiore tranquillità? Io credo di sì. Però credo che – ha concluso – un cittadino abbia il diritto ad avere un giudice terzo ed imparziale, diverso dalle parti e soprattutto diverso da chi lo accusa. Tutto qua”.