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È in programma nel pomeriggio di oggi alle 15 in prefettura a Salerno l’incontro nel corso del quale l’associazione Commercianti per Salerno presenterà al prefetto di Salerno le richieste al governo per aiutare il settore della ristorazione messo in ginocchio dall’emergenza sanitaria ed economica. L’iniziativa si svolge in contemporanea a livello nazionale anche con altre associazioni per fare in modo che giungano tutte contemporaneamente al ministero competente. In un documento l’associazione di ristoratori a racchiuso quelle che sono le sue richieste. Ecco il documento:

1) Locazione

Richiediamo strumenti normativi straordinari per la negoziazione dei contratti di locazione per almeno 6 mesi da quello che verrà considerato l’effettivo termine del periodo emergenziale.
Richiediamo quindi che avvenga un ampliamento dei soggetti beneficiari del credito d’imposta riguardante le locazioni ad uso non residenziale. Questo anche tramite la rimodulazione del criterio di sbarramento ora considerato solo per coloro che abbiano subito un calo di almeno il 50% del fatturato rispetto allo stesso mese dell’anno precedente; è opportuno infatti che il criterio di sbarramento venga imposto a partire dal 30% del calo del fatturato.
A questo proposito evidenziamo che alcune realtà, affidandosi direttamente ad azioni dei tribunali di Treviso e Venezia, sono riuscite a farsi riconoscere in base alla diminuzione di fatturato, la possibilità di rimodulazione degli affitti; per questo onde evitare un aumento di questa tipologia di contenziosi e dei danni nei confronti dei conduttori, richiediamo che si intervenga con provvedimenti coerenti con la situazione emergenziale consentendo per legge:
• la rimodulazione dei canoni di affitto proporzionalmente alle perdite.
• e/o il beneficio del Credito di imposta (60%) a tutti i settori produttivi soggetti e non a limitazioni. Questo considerato che le PMI di tutti i settori, facendo parte di un’economia circolare, si trovano coinvolte nella crisi e stanno subendo un forte calo di fatturato dovuto soprattutto all’incertezza del momento. Il calo è inoltre creato dai sempre più insistenti consigli da parte del Governo a non uscire di casa.
• L’opzione dell’utilizzo di cedolare secca anche per tutti i contratti ad uso diverso dall’abitativo – soluzione finora adottata solo per i nuovi contratti stipulati nell’anno 2019 – con l’aggiunta della possibilità di un accordo territoriale (equiparabile a quello già esistente per l’abitativo), così da ottenere dei canoni di affitto calmierati e quindi più accessibili per i conduttori grazie ad una tassazione agevolata per i locatori.
• Il riconoscimento del diritto all’indennità di avviamento in favore del conduttore (ex art.34 della legge 392/78) anche nel caso di disdetta anticipata del contratto di
locazione da parte del locatore a fronte di morosità dovute a certificabili chiusure
totali per cause emergenziali.

2) Annullamento delle tasse “anno bianco” per gli anni 2020, 2021 per tutte le attività che abbiano subito un calo di almeno il 30% di fatturato.

3) Esenzione per tutto il 2020 ed il 2021 sui tributi/canoni per l’occupazione del suolo pubblico (COSAP e TOSAP);

4) Promuovere accordo quadro in favore della calmierazione dei prezzi riguardanti le utenze (EE, GAS, ecc.)
Questo viene richiesto per almeno 6 mesi dal temine dichiarato dell’emergenza.
Richiediamo infatti di poter promuovere nuovi accordi tra gestori, produttori ed ARERA che prevedano prezzi calmierati e rateizzazioni per le bollette fino a 6 mesi e sconti sia sulla quota energia così come su quella non relativa all’energia. Richiediamo inoltre la Possibilità di cumulare, nelle rateizzazioni in corso, bollette scadute e non pagate.

5) Condono tombale delle cartelle e dei pignoramenti Equitalia per il 2020 e possibilità di usufruire del saldo e stralcio per gli anni pregressi.
Richiediamo che vengano annullate le cartelle esattoriali 2020 e che sia data la possibilità di usufruire del saldo e stralcio per gli anni pregressi.

6) Richiesta di Fondo perduto ampliato per tutti i settori.
È necessario che i finanziamenti a Fondo Perduto siano considerati per tutti i settori coinvolti dalle perdite di fatturato in questo momento di crisi economica, comprese tutte quelle categorie che, anche se non coinvolte direttamente nell’ultimo dpcm del 03 novembre, subiranno le inevitabili ripercussioni riflesse, oltre ai cali di fatturato dovuti ai continui inviti (anche nel DPCM stesso) a non uscire di casa se non per comprovate necessità di lavoro, studio o bisogno. Il finanziamento inoltre dovrà essere proporzionale alle perdite, anche per le aziende non aperte prima di aprile 2019. Viene richiesto inoltre l’accesso al finanziamento a Fondo Perduto anche per chi ha aperto nel 2020.
E ‘necessario in ultimo che per palestre, piscine, centri sportivi e tutte le attività ad esse assimilabili, che prevedono la distinzione tra reddito statuario e commerciale, il fondo perduto sia calcolato sul reddito statuario rappresentando esso in media l’80% del loro indotto.

7) Allungamento dei piani di ammortamento dei finanziamenti garantiti con il Fondo di garanzia (MCC): è necessario che la durata di detti finanziamenti sia rimodulata da 6 anni (72 mesi con 24 mesi di preammortamento) ad almeno 10-15 anni (120-180 mesi con 24 mesi di ammortamento).
L’aggravarsi della pandemia, infatti, ha portato ad un allungamento del “vuoto” economico. Tra 2-3 anni, ovvero dopo il periodo di preammortamento (concesso alla maggior parte dei richiedenti con questa modalità) le imprese saranno comunque in difficoltà nel sostenere le rate a proprio carico. Va quindi considerato il dilungarsi della situazione critica e ricalcolato in base all’effettiva durata della situazione economica legata alla pandemia.
Inserendo una modifica in tal senso peraltro, le molte imprese che non hanno avuto l’accesso ai finanziamenti garantiti potrebbero riuscire ad accedervi grazie all’ammortamento con rate di minor entità e per questo più sostenibili. Questo perché gli istituti di credito
hanno messo in piedi un’istruttoria molto accurata e non hanno concesso finanziamenti a coloro che non erano in grado di sostenere il pagamento delle rate a 72 mesi (di fatto a 48 mesi).

8) Accelerazione dell’erogazione della CIG e della CIGD con aumento degli importi.
Gli ammortizzatori devono garantiti in tempi celeri, per permettere una vita dignitosa a chi ne avrà accesso. Gli importi inoltre vanno calcolati in percentuale sulla busta paga reale e non sul minimo sindacale da CCNL.
Bisognerà prevedere la possibilità, per le aziende che lo riterranno opportuno, di tenere in forza i lavoratori assunti, con un abbattimento dei contributi e una riduzione della retribuzione salariale che verrà compensata da un’integrazione statale.

9) Eccezionale abbattimento del costo del lavoro sistemico.
Riduzione del cuneo fiscale così come previsto dall’ipotesi di Manovra Finanziaria 2021 per il SUD e per gli under 35, iniziativa da allargare a tutti i settori coinvolti dalle restrizioni e senza distinzioni per età o zona geografica.

10) Richiesta dello studio di misure di tutela per le aziende in liquidazione o in stato di fallimento da covid
Richiediamo che le attività liquidate o fallite a causa della crisi economica generata dalla pandemia siano tutelate nei confronti dell’erario e che i rappresentanti legali non siano segnalati per chiusure imputabili a questa causa. Inoltre si chiede che i debiti garantiti da firme personali (anche derivanti da stipule sottoscritte prima del covid) di a istituti di credito o finanziarie vengano tutelati per almeno il 50% dallo Stato.

11) Proroga delle concessioni scadute fino alla fine del periodo emergenziale;

12) Riconoscimento della malattia da covid anche per le partite IVA