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Quattro anni fa sentivamo echeggiare nei comizi il mantra “mai più ultimi”, declinato come annuncio a cui dover credere quasi per fede. A un anno dalla fine di questa legislatura, non solo la tendenza auspicata da De Luca per la Campania non si è mai ancora invertita, ma i numeri narrano di una regione che continua a precipitare sempre più in basso. Non ci bastava essere fanalino di coda in Europa per tasso di occupazione. L’ultima fotografia Istat immortala una Campania in netta controtendenza non solo rispetto al resto del Paese, dato che neppure sorprenderebbe più, ma addirittura in relazione alle altre regioni del Mezzogiorno. Ovunque si registra un incremento del tasso di occupazione, eccezion fatta per la nostra regione, con un -0,4%. Segno evidente di quanto abbiano inciso le iniziative, assolutamente fallimentari, di sviluppo e di politiche attive del lavoro inaugurate dall’ex governatore Caldoro e perfezionate in peggio dal suo attuale successore”. Così il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Gennaro Saiello. 

“Di fronte a un dato a tal punto scoraggiante, il presidente di questa regione dovrebbe accogliere con un plauso misure come il reddito di cittadinanza, che comporta una vera formazione ai fini dell’inserimento o reinserimento nel mercato del lavoro e che garantisce finalmente futuro e dignità a una regione nella quale una famiglia su quattro vive al di sotto della soglia di povertà. E se c’è una minima speranza che qualcuno dell’esercito di 10mila stagisti che produrrà quello spot elettorale che De Luca ha battezzato col nome di “piano lavoro”, sarà solo grazie al turn over garantito da Quota 100, che il governatore De Luca dovrebbe accogliere come una benedizione”.