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di Gigi Caliulo

Casertana, Catania, Cavese, Cosenza, Crotone e Foggia con le “outsider” Giugliano e Sorrento. Sono gli otto “campanelli d’allarme” che la Questura di Salerno ha attenzionato nelle scorse settimane alla Lega di serie C. Otto formazioni (nove se si conta, tra le corregionali, anche il Benevento che però non desta preoccupazioni per quanto concerne l’ordine pubblico) che la Salernitana dovrebbe incrociare se venisse inserita nel girone C di LegaPro. Partite considerate ad alto rischio che, inevitabilmente, verrebbero disputate con forti limitazioni per le tifoserie ospiti.
Una preoccupazione che la Questura ha manifestato a più riprese alla quale, però, la Lega di C sembrerebbe intenzionata a non dare ascolto. Una scelta forte, se fosse confermata, presa per non alterare gli equilibri territoriali ed evitare – soprattutto – che anche altri club possano seguire un percorso analogo.
Va detto che non è stata ancora presa alcuna decisione ufficiale: la composizione dei gironi di serie C verrà resa nota il 25 luglio e prima di allora ogni passo avanti potrebbe essere azzardato. Ma è evidente che se la Salernitana venisse inserita “fisiologicamente” nel girone sud assisteremmo ad un campionato ad ostacoli sul piano dell’organizzazione delle trasferte, tanto per i tifosi granata quanto per quelli delle consorelle più o meno minori.
La speranza è che si trovi una soluzione di buonsenso prima del 25 luglio e che tutte le componenti si rendano conto che il rischio, concreto, è di condizionare l’intera stagione di tutte le tifoserie in ballo. La Salernitana, poi, muove migliaia di tifosi ad ogni gara lontano dall’Arechi ed immaginare un intero campionato con i settori ospiti quasi sempre deserti sarebbe un pessimo biglietto da visita per tutto il sistema calcio. Ammesso che ci sia ancora qualcosa da salvare nel Palazzo.