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Sarebbe stata condizionata dal clan Mallardo, l’amministrazione comunale di Giugliano in Campania, popoloso comune dell’ hinterland a Nord di Napoli. È quanto emerge da una indagine dei carabinieri del Ros, coordinata dalla Dda di Napoli, che oggi ha portato all’arresto di 25 persone. L’organizzazione criminale, componente della cosiddetta Alleanza di Secondigliano, interveniva anche per dirimere le controversie tra privati. Complessivamente i militari dell’ arma hanno notificato 20 arresti in carcere e 5 ai domiciliari. Il clan avrebbe, in particolare condizionato, secondo l’ipotesi accusatoria, la campagna elettorale per le elezioni comunali di Giugliano in Campania nel settembre 2020.

Tra i reati contestati nella forma aggravata figurano l’associazione di tipo mafioso, lo scambio elettorale politico-mafioso, l’estorsione, la tentata estorsione, l’usura, il trasferimento fraudolento di valori e la corruzione. Il gip di Napoli, oltre all’ordinanza, su richiesta della Procura di Napoli ha emesso anche un decreto di sequestro beni, tra cui rapporti finanziari, terreni, fabbricati, aziende e/o società, per alcuni milioni di euro.    I proventi delle attività illecite erano destinati tra l’altro, alla “cassa comune” del clan Mallardo gestita per sostenere gli affiliati, anche quelli detenuti, e i loro familiari. 

Voto di scambio a Giugliano, tra gli arrestati l’ex sindaco Poziello

AGGIORNAMENTO

Ammonterebbe a centinaia di migliaia di euro la mazzetta intascata anche dall’ex sindaco Antonio Poziello per turbare la gara di appalto indetta per l’aggiudicazione degli interventi stradali di collegamento alla base Nato di Giugliano in Campania. La contestazione degli inquirenti della Dda e del Ros di Napoli coinvolge anche un consigliere comunale di maggioranza dell’epoca per il quale il giudice non ha ritenuto necessario emettere una misura cautelare. Il gip ha disposto invece il carcere per l’ex sindaco Poziello in vista delle prossime elezioni comunali e soprattutto in quanto, viene spiegato, l’indagato “appare assolutamente indifferente ai precetti penali ed alle autorità preposte alla loro osservanza”. La gara è stata effettuata dal comune dal 12 giugno 2015 al 30 marzo 2016 e, secondo la prospettazione dell’accusa, l’ex sindaco e il consigliere avrebbero intascato qualche centinaio di migliaia di euro da una persona con poteri decisionali nell’associazione temporanea d’imprese di cui faceva parte di una ditta interessata al sub appalto.