- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

“In settimana decidiamo” sulla Maturità, “ho ben presente il bisogno di informazione; i ragazzi stiano tranquilli”. Così il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi su ‘La Repubblica’, racconta che “il lavoro è tanto e bisogna farlo in fretta. Bisogna dare certezze agli studenti, ai docenti. Comunicheremo le cose quando avremo raggiunto un risultato e il risultato lo raggiungeremo studiando”.

“Docenti e studenti nel 2020 hanno lavorato tanto, questo va riconosciuto – osserva – diciamo, poi, che i ritardi e le mancanze sono diversi, a seconda delle aree, delle scuole. Ecco, dovremo intervenire su quella fascia che ha sofferto la didattica a distanza, in particolare gli adolescenti del Sud e delle aree interne. La pandemia ha messo a nudo i divari e le disuguaglianze esistenti nel nostro Paese”.

“Riporteremo gli studenti in classe, come abbiamo riaperto le scuole in Emilia dopo il terremoto del 2012 – dice – gli istituti a pezzi erano centinaia, allora. La sicurezza delle scuole, sia pandemica che strutturale, sarà un punto forte del mio mandato. Riporteremo i ragazzi in classe con la giusta cautela e gli investimenti del Recovery fund”.

Un’altra piaga della scuola italiana sono le cattedre che restano vuote. “La cosa confortante è che il presidente del Consiglio conosce i problemi, in generale e nel dettaglio – rileva – serve mettere mano alla questione e farlo adesso per avere docenti a settembre”. Sui sottosegretari all’Istruzione “Draghi ha le idee chiare”. “Gli investimenti, parlo da economista, sono importanti – conclude – più importante è rimettere la scuola al centro dello sviluppo italiano”.