- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

”Dalla lettura dei dati pubblicati stamattina sulla pagina della Regione Campania si evince che i numeri smentiscono la comunicazione allarmistica fatta negli ultimi tempi sui contagi nelle scuole e inoltre i dati pubblicati non riguardano specificatamente la situazione epidemiologica del contesto scolastico campano, ma sono riportati i dati dei contagi di tutte le fasce d’età nei Comuni in cui l’incidenza della circolazione del virus supera la media regionale e inoltre mancano i dati relativi ai capoluoghi di provincia fatta eccezione di Salerno”.

Così i genitori No Dad campani rispetto alle tabelle pubblicate oggi dall’Unità di crisi regionale sull’andamento dei contagi nei diversi territori. I genitori, aderenti al Coordinamento Scuole Aperte Campania, al gruppo Usciamo dagli Schermi, all’Osservatorio sulla scuola Napoli e a Scalzabanda, affermano: ”Basta con le accuse sulla scuole rispetto al tema dei contagi”.

I No Dad sottolineano che il report ”non illustra la situazione dei contagi in generale e men che meno quelli scolastici. Ci chiediamo dunque quale sia la ratio di intitolare le tabelle ‘Dati sull’andamento dei contagi nelle scuole’ quando invece il contenuto della relazione e delle tabelle allegate è tutt’altro. Questa raccolta di dati non dimostra nella maniera più assoluta che i positivi delle fasce in età scolastica si siano contagiati a scuola o in qualunque altro luogo da loro frequentato”.

I No Dad affermano che ”per poter parlare con cognizione di causa di andamento dei contagi nelle scuole occorrerebbe pubblicare i report dei contagi avvenuti in aula, registrati in ogni Istituto scolastico a partire dalle singole date di apertura dei vari gradi e considerando i tempi di incubazione del virus. Inoltre, – aggiungono – a leggere bene le tabelle, non solo non è riportato il numero dei positivi sul totale della popolazione di quel determinato contesto, impedendoci così di poter ottenere una percentuale, ma salta subito all’occhio che in ogni Comune, nelle fasce d’età che riguardano bambini e ragazzi che costituiscono la popolazione scolastica, i positivi accertati sono pochi rispetto alle fasce d’età successive, a riprova che tra i giovanissimi il contagio è evenienza più rara rispetto alla popolazione che va dai 19 anni in su”.

I No Dad concludono affermando che ”attualmente la scuola risulta essere il luogo in cui all’accertamento di un positivo segue più misure correlate (tamponi e quarantene) che altrove e nonostante ciò il rapporto tra tamponi eseguiti e positività riscontrate è tra i più bassi”.